Ricordo di Liliana De Menna, la vera regina di Vallelunga

Liliana De Menna
E’ mancata qualche giorno fa “Liliana” De Menna.  Per tutti è stata ed è rimasta la Reginetta di Vallelunga, fama che si è conquistata...

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E’ mancata qualche giorno fa “Liliana” De Menna.  Per tutti è stata ed è rimasta la Reginetta di Vallelunga, fama che si è conquistata a metà anni Sessanta quando correva a Vallelunga e altrove classe 500 Gruppo 2, che era molto di più della porta d’ingresso all’automobilismo e tanto meno emergere. Gare affollatissime con quaranta scatenati in pista – Ignazio Giunti, “Baronio”, Maurizio Milla, Clemente Scandale, Mario Moscatelli, Luciano Galluzzo, Maurizio Zanetti, Cesare Guzzi, Enrico Pasolini ecc. – con i più famosi preparatori alle spalle – Romeo Ferraris, i fratelli Sanna, Giraldi, Tamburini – gare durissime, spesso sportello contro sportello e muso nella coda, un’ora al volante senza…cambio pilota, rifornimento, sostituzione delle gomme, si correva anche con quattro “caciotte”! “Liliana” ragazza con un fisico normale, un peso piuma, educata ma determinata, è riuscita a domarle queste corse. Nel 1966 con la sua Giannini tutta blu a Vallelunga ha vinto le Conchiglie Shell davanti a Mario Moscatelli, che certo non era un tenero. Nel 1968 sempre sulla pista di casa è seconda nella gara di campionato italiano di fine marzo e chiude la stagione con un nuovo en plein nel Trofeo Musso.

“Quando ho iniziato – amava ricordare - non conoscevo nessuno e mi sembravano tutti fortissimi. La prima volta che sono riuscita ad ottenere la pole position a Vallelunga mi pareva impossibile, tanto che non uscivo dalla macchina. Rispetto ad oggi tutto era diverso, soprattutto per una ragazza. Avevo vent’anni, i miei genitori non erano dell’ambiente automobilistico, né avevo fratelli che correvano. Nessuno. Anzi facevo tutto di nascosto. Mi sono avvicinata per caso con un gruppo di amici che andavano a provare le loro vetture a Vallelunga, che non sapevo neppure cosa fosse. E’ stato abbastanza difficile e complicato. “Quando tornavo a casa dovevo giustificarmi con i miei che non volevano. I tempi erano quelli, ma non succedeva solo a me, capitava anche a Cristiano Rattazzi e Luca Montezemolo. Anche mio marito Italo che aveva dieci anni più, doveva nascondere la cosa ai genitori”

Poi c’è lo stop, il matrimonio con Italo Cantera, famoso specialista in oftalmologia, è stato uno dei primissimi in Italia a utilizzare la tecnica laser (tra l’altro operò gratuitamente il pittoresco personaggio che faceva da factotum a Vallelunga), che correva con la Mini Cooper S. “Mi sono sposata, è nata mia figlia, e mi sono allontanata dall’ambiente, non perché la cosa non mi interessava più, ma perché non ce la facevo a stare lì senza correre”. Di fatto, non ha dovuto nemmeno insistere Giancarlo Naddeo a farla tornare, al volante di una delle sue Renault 5, nell’omonima Cup. “Risalire in macchina e riprovare le stesse emozioni è stato un tutt’uno. E questo accade quando uno ha una passione totalizzante per tutta la vita…”. Così ha continuato nel campionato Fiat con una 127 e con la MG Metro con la quale ha avuto la soddisfazione di vincere tra i suoi amici nella pista di casa una 2 Ore endurance con il marito.

Ciao Liliana

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Il Messaggero