NEW YORK - Nuovo maxi richiamo di auto negli Stati Uniti per gli airbag della giapponese Takata, la cui crisi non accenna ad allentare la presa. Ai 50 milioni di auto già...
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«Non siamo a conoscenza di alcun incidente che avrebbe coinvolto i veicoli soggetti alla campagna di ritiro» afferma Fca in una nota. Ma l’annuncio pesa sul titolo in Borsa: a Piazza Affari i titoli arrivano a perdere l’1,66%, a Wall Street il 2,40%. Anche Ferrari è costretta a richiamare 2.820 auto negli Usa per gli airbag. Il nuovo richiamo riguarda soprattutto gli airbag del lato passeggero, dopo che la prima pesante ondata era stata centrata su quelli sul lato guidatore. Gli airbag difettosi possono aprirsi in modo troppo violento da ferire il passeggero, e anche sprigionare sostanze nocive. Finora i difetti sono stati legati a 13 incidenti mortali e almeno 110 feriti a livello mondiale. I richiami odierni daranno la precedenza ai modelli più vecchi, che sono quelli più a rischio. Il nitrato di ammonio che gli airbag sono in grado di sprigionare negli anni può deteriorarsi e causare problemi alla salute. L’ennesima grana peggiora le finanze di Takata, in trattative con potenziali investitori per salvarsi. Fra le società di private equity in corsa di sarebbe anche Kkr. Takata ha assunto Lazard per ristrutturarsi e cercare di spazzare via i timori sulla sua sopravvivenza.
Il Messaggero