La ricerca: gli italiani amano sempre l’auto. Cambia il processo d'acquisto: trattative online la sera e di domenica

L'acquisto dell'auto avviene sempre più frequentemente online
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MILANO - Il maledetto virus che stravolge le nostre vite non poteva ignorare l’auto. Se il crollo dei mercati – fenomeno globale che in Italia ha assunto i ritmi di un’autentica débâcle (-85% in marzo, -98 in aprile, -50% in maggio) – è sotto gli occhi e sulla bocca di tutti, lo stesso non si può dire dei condizionamenti dell’emergenza per i consumatori. A colmare la lacuna provvede l’istituto di ricerca specializzato Areté Methodos che misura – con un questionario mensile sottoposto a un campione rappresentativo – come cambia l’approccio nei confronti dell’auto.


I dati dell’ultima rilevazione, aggiornata al 19 maggio, dicono che l’automobile è destinata a restare anche dopo l’emergenza la grande protagonista (per 7 intervistati su 10) della mobilità individuale, anche se con percentuali in leggera ma costante flessione compensata dalla risalita del trasporto pubblico e soprattutto dell’uso della bicicletta che beneficia dalla stagionalità oltre che di un generoso bonus statale.

Spinta di cui non beneficia il comparto auto, che può contare sul supporto pubblico solo per quanto riguarda la nicchia – virtuosa e promettente, ma ancora marginale – delle vetture elettrificate. Che sono comunque gradite al campione di Areté, per oltre il 60% disposto a prendere in considerazione un’auto in tutto o in parte a batteria non soltanto per la sua valenza ambientale, ma anche per la convenienza economica amplificata dagli incentivi. Dal consumatore al... venditore. La ricerca, infatti, suggerisce ai dealer di accelerare sulla strada del “salone digitale” potenziando le relazioni a distanza con la clientela.
Anche se in percentuale che cala con l’attenuarsi dell’emergenza e dell’isolamento, la stragrande maggioranza è favorevole ai collegamenti audio/video per approfondire la conoscenza del prodotto e spesso anche per perfezionare il contratto.

Gradita è anche la prospettiva di effettuare a domicilio la prova su strada dell’auto che interessa purché – almeno per la metà dei favorevoli all’ipotesi – sanificata e/o dotata di coprisedile e coprivolante. Se l’incubo del virus ha incrinato tante certezze, non ha spento l’attenzione – e spesso la passione – nei confronti dell’auto, che vede crescere la sua credibilità come unica soluzione plausibile di mobilità personale anche in vista della stagione delle vacanze sui cui spostamenti peserà inevitabilmente, seppure in misura e con modalità non prevedibili, la coda della pandemia. 

È un risveglio d’interesse che, unito al peso di un investimento rilevante per molte famiglie, induce i consumatori a dichiararsi pronti a dedicare tutto il tempo che occorre per conoscere e valutare ciò che il dealer ha da offrire. Sia chi crede nel contatto a distanza, sia chi preferisce recarsi personalmente nello show room vede nel week end il momento migliore per studiare e valutare l’eventuale acquisto. 

Ma non solo: in maggio il 15% del campione si è detto disposto a essere interpellato dopo le 20 (nel mese precedente il dato non arrivava al 7%), mentre anche tra i fans della trattativa faccia a faccia la maggioranza (60%) gradirebbe un appuntamento serale in concessionaria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero