Ricciardo lascia la McLaren, risoluzione del contratto con un anno di anticipo. Arriverà Piastri nel 2023?

Nella foto, Daniel Ricciardo
È finita. Come tutti si aspettavano. Daniel Ricciardo e la McLaren concluderanno il loro rapporto al termine di questa stagione. Lo ha annunciato il team di Zak Brown...

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È finita. Come tutti si aspettavano. Daniel Ricciardo e la McLaren concluderanno il loro rapporto al termine di questa stagione. Lo ha annunciato il team di Zak Brown sottolineando che tra le parti si è trovato un mutuo accordo in quanto il contratto era in scadenza al termine del campionato 2023. La mancanza di risultati positivi, la difficoltà nell'adeguarsi alle monoposto McLaren 2021 e 2022, hanno portato Ricciardo ad essere molto lontano dalle prestazioni del compagno di squadra Lando Norris. Con le nuove vetture a effetto suolo introdotte quest'anno, ci si attendeva un riscatto da parte del pilota australiano, ma purtroppo non è stato così.

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Se nel 2021 Norris ha raccolto 160 punti e Ricciardo 115, segnando anche una clamorosa vittoria a Monza, in questo campionato dopo 13 Gran Premi disputati Lando conta 76 punti, Daniel appena 19. Una differenza enorme. I punti lasciati per strada da Ricciardo hanno portato la McLaren a perdere il quarto posto nella attuale classifica costruttori a vantaggio della Alpine-Renault (99 contro 95 punti). Da settimane sembrava inevitabile la decisione della McLaren di rompere il contratto con Ricciardo, da qui la sterzata verso il giovane Oscar Piastri, protagonista della telenovela di agosto dopo la rottura con l'Alpine.

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McLaren non ha fatto alcun cenno riguardo il nome di chi affiancherà il confermatissimo Norris nel 2023 e oltre. Piastri dovrà vincere prima di tutto la battaglia legale con l'Alpine, intenzionata a non mollare il pilota australiano campione F2 nel 2021 e F3 nel 2020. Probabilmente servirà tempo per capire come risolvere tale problema perché non è affatto escluso che Piastri sia costretto a rimanere con Alpine, oppure, se non si troverà un accordo, che venga bloccato dal costruttore francese e quindi impossibilitato a guidare per la McLaren dovendo così vivere un secondo anno in panchina.

L'uscita di scena dalla McLaren, potrebbe significare per Ricciardo la fine della sua carriera in F1 iniziata a stagione in corso nel 2011 con il team HRT. Poi, due anni in Toro Rosso e infine il passaggio alla Red Bull nel 2014. Col team diretto da Christian Horner, Ricciardo ha vinto sette Gran Premi (Montreal, Budapest e Spa nel 2014, Sepang nel 2016, Baku nel 2017, Shanghai e Montecarlo nel 2018) ottenendo il terzo posto nella classifica mondiale del 2014 e del 2016 dietro agli imprendibili piloti Mercedes Lewis Hamilton e Nico Rosberg (quest'ultimo campione nel 2016). 

L'arrivo di Max Verstappen in Red Bull ha pesantemente modificato gli equilibri interni. Ricciardo, che pareva avviato (prima o poi) a conquistare quel titolo mondiale che inseguiva con caparbietà, ha visto perdere piano piano il proprio carisma all'interno del box diretto da Christian Horner, dove ormai tutti avevano occhi solo per il pilota olandese. Non sono mancati gli incidenti tra i due piloti Red Bull e le situazioni chiaramente a vantaggio di Verstappen.



Ricciardo, persa la fiducia nella dirigenza Red Bull, se ne è andato per due anni alla Renault, poi è passato in McLaren dove ha vinto il suo ottavo GP. Ma le cose sono andate sempre peggio. Ora, per lui, l'unica chance potrebbe essere quella di tornare in Alpine-Renault (ma dopo il tradimento del 2020 appare difficile) o magari di accasarsi in Williams. Prospettive non particolarmente entusiasmanti, ma che lo potrebbero mantenere in F1, anche se ormai la sua stella non brilla più come quattro anni fa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero