Renault, quattro assi: ripensarsi per vincere. Il piano voluto da De Meo riorganizza le divisioni puntando sull'innovazione

Il ceo italiano di Renault Luca De Meo
Dividere i brand per organizzare al meglio la programmazione futura. È la prima mossa che ha fatto Luca De Meo, il nuovo CEO del Gruppo Renault, da quando si è...

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Dividere i brand per organizzare al meglio la programmazione futura. È la prima mossa che ha fatto Luca De Meo, il nuovo CEO del Gruppo Renault, da quando si è insediato lo scorso luglio 2020. Renault, Dacia, Alpine e “nuove forme di mobilità”: così si articola oggi la struttura dell’azienda francese. E la direzione è pressoché univoca, seppure con tempi e modi diversi per ciascuna realtà.


Si chiama elettrificazione e, secondo i piani, “interesserà” entro il 2022 l’intera gamma auto, con 8 modelli 100% elettrici e 12 modelli ibridi e ibridi plug-in per i quali è stata messa a punto l’innovativa tecnologia E-Tech, nata grazie al know how che Renault ha maturato in F1.

Oggi la gamma ibrida è piuttosto variegata. La nuova Clio E-Tech 140 (da 21.950 euro) dispone di un sistema di tipo full-hybrid, con una batteria che consente alla vettura di marciare in città per l’80% del tempo in modalità elettrica senza alcuna necessità di ricarica. Adotterà presto la medesima tecnologia anche la Arkana, nuovo concetto di Suv sportivo dallo stile coupé sviluppato sulla piattaforma modulare CMF-B dell’Alleanza, già disponibile sul mercato (per il momento solo) in una versione micro-ibrida. Sono invece equipaggiate con il sistema ibrido plug-in la nuova Captur (da 32.950 euro) e la Mégane Sporter (da 36.950 euro), entrambe dotate di una potenza complessiva di 160 cv: in questo caso il sistema ibrido prevede una batteria da ricaricare con presa esterna che consente alle vetture di viaggiare anche nella sola modalità elettrica per diverse decine di km (50-60 km circa). In tutti i casi, il motore elettrico è abbinato al nuovo 1.6 benzina quattro cilindri aspirato, sviluppato appositamente per accogliere questo tipo di tecnologia. Passando invece alla gamma completamente elettrica, Renault è già da anni un passo avanti grazie alla Zoe (da 25.900 euro), l’elettrica più venduta in Europa e in Italia nel 2020, con quasi 100.000 unità commercializzate.

Monta un motore con due step di potenza (109 e 136 cv) e garantisce un’autonomia di circa 400 km. Oggi però, se escludiamo la Twizy, è la nuova Twingo la vettura d’ingresso della gamma elettrica, che tuttavia a differenza della Smart non ha abbandonato (ancora) la motorizzazione termica. La potenza della Twingo Z.E. (da 22.450 euro) è di 82 cv e 160 Nm, la velocità massima dichiarata è di 135 km/h, con un’autonomia che varia da 180 km (WLTP) a 250 km (WLTP City). Bastano 30 minuti di ricarica per un’autonomia di 80 km, ma i tempi cambiano ovviamente in base alla potenza del distributore di energia (da 2,4 a 22 KW). Ma non finisce qui, perché anche la gamma veicoli commerciali oggi prevede già due modelli disponibili in modalità completamente elettrica: Kangoo ZE e Master ZE, rispettivamente una multispazio e un vero e proprio furgone. C’è però grande curiosità attorno alla Mégane E-Vision, prototipo a zero emissioni svelato lo scorso ottobre e atteso sul mercato tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022.

Nella sua versione di serie non dovrebbe differire molto – almeno stando a quanto dichiarato da Luca De Meo in occasione della presentazione – dalla Concept Car. La Mégane E-Vision si basa sulla nuova piattaforma CMF-EV sviluppata dall’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, ma non sono ancora note le caratteristiche tecniche. Il prototipo montava un motore elettrico da 217 cv con una coppia di 300 Nm, ma non è da escludere che la versione di serie possa arrivare in diverse configurazioni.

 

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Il Messaggero