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TARTU – Lo stage inaugurale del Rally Estonia, inserito per la seconda volta nel calendario del campionato del mondo della specialità del quale costituisce la settima tappa, è stato avvincente. In meno di 1.200 metri, il tracciato ha permesso a ben quattro costruttori di mettersi in evidenza: il poker d'esordio è infatti composto da Toyota, Hyundai, Ford e Citroen, in gara però con una vettura del Wrc2.
Addirittura tre i finnici nelle prime quattro posizioni: Kalle Rovanperä (Yaris) è in testa (era già stato il più veloce nello Shake Down), Teemu Suninen (Fiesta) è terzo e Jari Hattunen (i20 coupé del Wrc2) è quarto a pari tempo con il norvegese Mads Osteberg (C3) e con il britannico Gus Greensmith (Fiesta) a 6 decimi dal giovane finlandese. Le insidie del percorso, molto sdrucciolevole, hanno indotto i campioni del Wrc1 ad un avvio prudente, tanto che diversi sono provvisoriamente fuori dalla Top 10, seppur con distacchi “limitati”.
Il rientrante Craig Breen (Hyundai i20 coupé) è secondo ad appena un decimo dalla vetta. Ott Tänak (Hyundai i20 coupé) è già settimo, seppur a soli 9 decimi, con lo stesso crono del compagno di squadra Thierry Neuville, che ha ricordato la necessità di vincere: per sé e per la scuderia. Il campione del mondo in carica Sébastien Ogier (Toyota Yaris) è nono a un secondo e due decimi. Almeno fino al secondo stage, in programma venerdì mattina, è inseguito da diversi piloti del Wrc2. Il giapponese Katsuta Takamoto accusa un ritardo di 1,9'' dalla vetta, mentre il collega del team Toyota Gazoo Elfyn Evans ne rende addirittura 3,2 a Rovanperä, un decimo in meno rispetto a Pierre-Louis Loubet con l'ultima i20 coupè del Wrc1.
La gara entra naturalmente nel vivo solo venerdì e Ogier, al solito, non ha nascosto le sue perplessità sul fatto di dover partire davanti. Anche in questa stagione se l'è finora cavata egregiamente pur dovendo “spazzolare” la strada ai rivali dato che è al comando della classifica generale. Otto gli stage in programma per un totale di poco superiore ai 128 chilometri.
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