ZURIGO – Il mandato è chiaro: sedurre i giovani. Perché Audi Q2 si esprime con un linguaggio stilistico nuovo, più “sbarazzino” ed...
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Più corto di una Golf (4,19 metri), ma con una posizione di guida di quasi una decina di centimetri più elevata rispetto ad una A3, il Suv è una rivelazione in fatto di spaziosità. Non solo per il bagagliaio (tra 405 e 1.050 litri di capacità), ma soprattutto per gli occupanti. Che si stia larghi all'anteriore è quasi scontato, ma che si viaggi comodi anche al posteriore non lo è altrettanto (“appena” 2,6 metri di passo), almeno quando si è in quattro (la quinta piazza è solo per spostamenti brevi e per individui non troppo ingombranti). L'elegante profilo molto coupé di Audi Q2, insomma, “inganna”: anche chi è seduto sul divano posteriore dispone molta aria in testa. Semmai penalizza la visibilità nelle manovre, visto che il lunotto è un po' sacrificato.
I rivestimenti dei montanti posteriori contribuiscono a ringiovanire ulteriormente un modello che è già stilisticamente innovativo, con i suoi sbalzi corti e la sua larghezza “maggiorata” (oltre due metri, specchietti inclusi). È un modello ispirato alla massima personalizzazione con cinque milioni di possibili configurazioni, che includono anche gli elementi retroilluminati della plancia e le diverse griglie ottagonali del radiatore. Non una Audi per tutti, ma un'Audi per ciascuno. Che è poi quello che vogliono i giovani automobilisti: un modello che li distingua.
Sin dalla prevendita sono disponibile i motori benzina TFSI (il tre cilindri da 1.0 litri da 116 cavalli ed i quattro cilindri - on demand, cioè disattivabili - da 1.4 litri da 150 con cambio manuale e S Tronic nonché il 2.0 litri da 190 con trazione integrale quattro) e gasolio TDI (1.6 litri da 116 cavalli, 2.0 litri da 150, anche quattro, e da 190 solo quattro). In Italia, le versioni con motore diesel varranno almeno il 70% delle vendite: la sola unità da 1.6 litri dovrebbe incidere sulla metà dei volumi (non meno di 26.000 euro per averlo).
Dal punto di vista tecnologico, mettendo mano al portafoglio, è possibile non farsi mancare niente, né sul fronte dei sistemi di assistenza alla guida, né per quanto riguarda l'infotainment e la connettività. Al volante, le sensazioni più belle sono quelle trasmesse dal 2.0 litri TDI quattro da 150 cavalli con trasmissione S tronic a sette marce con l'evoluzione soluzione a doppia frizione. Lo sterzo progressivo di nuova generazione (di serie sull'intera gamma) permette di affrontare anche le strade più tortuose e le manovre più impegnative senza mettere a repentaglio muscoli e tendini. In Svizzera – dove anche le multe sono progressive (e aumentano anche in base al reddito) – di Q2 si può sperimentare soprattutto il comfort, che è elevato.
Per le prestazioni è meglio scegliere altre strade. Il Suv dei Quattro Anelli trasferisce una rassicurante sensazione di stabilità e solidità con la consueta compostezza dell'assetto sinonimo. Il millesei da 116 cavalli è naturalmente meno brillante del suo fratello maggiore, ma è un motore realizzato per essere funzionale e razionale con i suoi consumi annunciati (non ancora ufficiali, perché mancano le omologazioni) fra i 4,5 ed i 5 litri per 100 chilometri nel ciclo combinato. Il tre cilindri benzina da 1.0 litri è quello che, per ragioni anche ovvie, regala meno soddisfazioni e “bofonchia” anche un po' quando si accelera. In ogni caso, si lascia amministrare bene.
Q2 è un Suv predestinato al successo: è moderno e sembra arrivare nel momento giusto in un mercato affollato, ma sempre vivace, ancora affamato di modelli di questo tipo, soprattutto se adatti al traffico urbano.
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Il Messaggero