PSA, la parola d’ordine è modulare. Arriva la piattaforma CMP: per le nuove city car, berline e Suv compatti

La nuova piattaforma CMP di Psa
PARIGI - Il termine modulare si presenta sovente in ambito automobilistico. Spesso fa riferimento ai pianali su cui vengono realizzate e progettate le nuove vetture. Da una stessa...

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PARIGI - Il termine modulare si presenta sovente in ambito automobilistico. Spesso fa riferimento ai pianali su cui vengono realizzate e progettate le nuove vetture. Da una stessa piattaforma possono essere costruite svariate tipologie di modelli, non solo per stile e dimensioni, ma anche per le motorizzazioni che le equipaggiano (endotermiche, ibride ed elettriche). Al recente Salone di Parigi, si è discusso molto del nuovo pianale CMP del Gruppo PSA. Una piattaforma che da i natali alla nuova DS DS 3 Crossback e che rappresenta il prossimo futuro in ambito vetture compatte. La CMP segui quindi la più nota EMP2, ereditando le competenze maturate con il pianale dedicato alle auto dei segmenti C e D di Casa PSA.


Nello specifico piattaforma CMP è dedicata alla produzione di tutte le city car (segmento B), delle berline di ingresso e cuore della gamma (segmento C) e dei Suv compatti, dei marchi Peugeot, Citroën, DS, Opel e Vauxhall. Essendo un elemento modulare, la CMP è declinabile diversi formati, che dispongono di due diverse larghezze di carreggiata, di tre passi, di tre moduli posteriori e diversi diametri per le ruote. Tale piattaforma è ovviamente predisposta per l’ingegneria dei veicoli elettrici.

Le auto elettriche realizzate sulla CMP disporranno di un motore da 100 kW, di un pacco batteria agli ioni di litio da 50 kWh e di una pompa di calore ad alte prestazioni. Stando a quanto asserito dai tecnici PSA, si tratta di modelli in grado di assicurare un’autonomia compresa fra i 300 e i 350 km nel ciclo WLTP. Mentre sul fronte dei sistemi di assistenza alla guida, le vetture realizzate su questo pianale adottano una serie di dispositivi che le classificano come livello 2 nell’ordinamento dell’autonomous driving.







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Il Messaggero