Porsche Digital corteggia nuovi clienti del marchio offrendo applicazioni e servizi inediti

Porsche Digital corteggia nuovi clienti del marchio offrendo applicazioni e servizi inediti
STOCCARDA – Più giovani e più informatizzati. Porsche Digital corteggia potenziali nuovi clienti del marchio offrendo applicazioni e servizi inediti, almeno in...

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STOCCARDA – Più giovani e più informatizzati. Porsche Digital corteggia potenziali nuovi clienti del marchio offrendo applicazioni e servizi inediti, almeno in parte. Per il momento sono quasi tutti concentrati tra Germania e Stati Uniti, con pochi altri paesi coinvolti, ma l'obiettivo è quello di estenderli a molti mercati. Per la RoadTrip, ad esempio, una soluzione che offre percorsi da guidare, pare ci sia una grande richiesta anche dall'Italia.

 

È un'alternativa ai semplici sistemi di navigazione, pur assicurando tracciati, suggerimenti su ristoranti ed alberghi. Il costruttore vuole coinvolgere anche automobilisti di altri marchi e consigliare itinerari emozionanti e diversi, tagliati su misura. Al costo non indifferente di 99 euro al mese e per il momento nella sola Germania i clienti della casa di Zuffenhausen possono assicurarsi i servizi di Porsche 360+. Al telefono (immediatamente), in chat (nel giro di 5 minuti) e via mail (nell'arco di un'ora) gli utenti possono ottenere risposte a domande di qualsiasi tipo: da quelle quasi banali sugli orari di un volo a quelle più complesse sull'organizzazione di una vacanza fino a quelle personali come un regalo per la moglie in occasione dell'anniversario di matrimonio.

Porsche Digital, costituita nel 2016 con 3 persone e che attualmente lavora con 80 collaboratori tra Ludwigsburg, Berlino, Tel Aviv, Shanghai e la Silicon Valley, immagine un mondo virtuale nel quale i propri utenti possano venire alleggeriti da quasi ogni incombenza. «Siamo un marchio lifestyle», fa sapere il costruttore. Le app rispondono alle esigenze di clienti certamente fuori dal comune e quasi certamente con un reddito sopra la media.

Con Porsche Host, attivo fra Los Angeles e San Francisco, la casa tedesca vuole estendere la potenziale platea di clienti. Si tratta di una app che permette ad un numero limitato (da Porsche) di proprietari di mettere a reddito le proprie vetture, adeguatamente esaminate dallo stesso costruttore e debitamente assicurate. È una formula di prestito tra privati sviluppata con la start-up Turo (in cui ha una partecipazione anche Mercedes) che consente di mettersi al volante di una Porsche a partire da 120 dollari al giorno. Il meccanismo ha funzionato: la decina di “noleggiatori” ha aumentato il numero delle vetture (adesso 30) mentre l'età media dei fruitori (35 anni) è stata decisamente abbassata rispetto a quella dei clienti di Porsche. Con questa formula praticamente chiunque può provare il piacere guidare una Porsche.
 


Non tutti acquisteranno una macchina di Zuffenhausen, ma il nome del marchio e l'esperienza di guida vengono veicolati ad un costo bassissimo. «Una campagna pubblicitaria sarebbe più costosa e raggiungerebbe probabilmente il nostro pubblico tradizionale», spiegano da Porsche Digital. Porsche inFlow è, invece, un'operazione tedesca: è una sorta di renting a medio termine con un impegno minimo di sei mesi che non prevede alcun anticipo né alcun riscatto. Per la Porsche si paga "solo" un canone mensile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero