ZUFFENHAUSEN - L'emergenza Coronavirus ha avuto un impatto limitato sulle consegne di Porsche ai clienti nei primi sei mesi del 2020, come evidenzia una diminuzione delle...
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La prima elettrica di Porsche, la Taycan, ha confermato d'incontrare i favori dei clienti come evidenziano le 4.480 immatricolazioni nella prima metà dell'anno, attenendosi al suo piano di lancio sul mercato scaglionato. A livello regionale , nei mercati dell'area Asia-Pacifico, dell'Africa e del Medio-Oriente - dove sono state consegnate 55.550 auto - Porsche ha confermato, nonostante le difficiltà, un trend relativamente positivo. Con 39.603 consegne, la Cina resta il mercato singolo più importante per Porsche in termini di volumi. Anche Corea e Giappone si sono confermati mercati forti in questa area geografica rispettivamente con 4.242 e 3.675 unità consegnate.
In entrambi questi mercati Porsche ha fatto registrare tassi di crescita a due cifre rispetto all'esercizio scorso. Ai clienti europei sono state consegnate 32.312 vetture, mentre le auto vendute da Porsche negli Stati Uniti sono state 24.186 fra gennaio e giugno.
''Stiamo rilevando andamenti positivi, anche se nel secondo trimestre abbiamo continuato a risentire degli effetti della crisi causata dal coronavirus, in particolare negli Stati Uniti e in Europa. In questo senso è stato determinante il mese di aprile, durante il quale quasi tutti i Centri Porsche in questi mercati erano ancora chiusi - ha sottolineato Detlev von Platen, membro del consiglio di amministrazione di Porsche AG con responsabilità per vendite e marketing - Inoltre, il risultato di quest'anno si confronta con un secondo trimestre 2019 che era stato davvero eccezionale. Siamo comunque fiduciosi e ci prepariamo ad affrontare le sfide del secondo trimestre di quest'anno pieni di energia. Confidiamo inoltre nel trend positivo che continuiamo a riscontrare in Cina e in altri mercati asiatici''. Secondo von Platen, la situazione in Europa ha iniziato a migliorare già da maggio, sebbene non si sia ancora del tutto ritornati alla normalità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero