VALENCIA - I veri miti sono quelli che accettano la sfida del tempo senza mai tradire se stessi. Tra questi c’è sicuramente la Porsche 911 che è giunta...
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Lo stesso fa lo spoiler posteriore a scomparsa, più ampio del 25% e meglio integrato nella coda caratterizzata anche dalla griglia più estesa, che ha al centro la terza luce di stop, e dal gruppo ottico unico che troviamo ormai su tutte le Porsche. La nuova 911 è lunga 4,52 metri (+2 cm) e ha una scocca molto più ricca di alluminio: il 70% invece del 40% della 991, ma è più rigida del 5%, più protettiva permettendo di limare la massa totale della vettura di 12 kg. Sembrano risultati miseri, ma sono il frutto di lavoro di affinamento che ha coinvolto ogni singolo particolare: dai 10 sistemi di giunzione della scocca fino al pedale del freno, in materiale plastico, e ai sedili, dimagriti di 3 kg. È rimasto identico il passo (2,45 metri), ma sono cresciute notevolmente le carreggiate – anteriore di 45 mm, posteriore di 44 mm – e questo ha permesso di ricavare attacchi posizionati più larghi e più avanzati per ospitare il 6 cilindri boxer. Come il precedente è un 3 litri biturbo, ma la potenza della Carrera S sale da 420 a 450 cv grazie a nuovi accorgimenti come le turbine simmetriche – quella della bancata di destra gira in senso contrario rispetto a quella di sinistra – e l’alzata differenziata per le valvole di aspirazione che migliora la combustione ai carichi parziali. Per renderlo idoneo alle attuali e future norme anti-inquinamento, ha il filtro antiparticolato. Cambiano anche la disposizione delle prese d’aria e degli intercooler e cambia anche il cambio. Ora l’unica scelta è un doppia frizione a 8 rapporti che è pronto ad accogliere al proprio interno un motore elettrico, un indizio che porta dritto ad una facile conclusione: presto vedremo una 911 ibrida.
Più evoluto anche il telaio, con pneumatici differenziati (anteriori da 20” e posteriori da 21”) e un’elettronica che coordina ogni elemento riguardante la dinamica del veicolo: dal differenziale alla trazione integrale nella versione 4S fino allo sterzo, ora più diretto e che, a richiesta può coinvolgere anche le ruote posteriori. Anche l’abitacolo mantiene il sapore di 911. Cambia la grafica della strumentazione, che ha il contagiri analogico ed il resto digitale, e cambiano anche i comandi, tutti a cursore, persino la leva del cambio. Al centro c’è lo schermo da 10,9” del sistema infotelematico che lascia interagire la vettura a distanza tramite una app, anche per analizzare i tempi in pista. La 911 diventa anche più sicura. Di notte ci sono i fari a matrice di Led e il sistema di visione notturna, a tutte le ore tengono le orecchie dritte i sensori che riconoscono la presenza di pedoni e ciclisti, sia che passino di lato sia che si trovino di fronte alla vettura per attivare la frenata automatica.
La 911 ora riconosce i segnali, ha il cruise control adattivo con funzione stop&go, il sistema di mantenimento della corsia ed è anche in grado di capire se l’asfalto è bagnato, così che il pilota, tra le altre posizioni di guida, potrà scegliere anche la Wet che rende praticamente impossibile sbagliare. Chi invece comprerà la nuova 911 per assaporarne le prestazioni e la sportività, sappia che supera facilmente i 300 km/h e ha uno 0-100 km/h che varia da 3,7 a 3,4 secondi, a seconda delle versioni e degli allestimenti. Ma forse ancora più impressionante è come la sportiva tedesca riesca, ancora più che in passato, a contemperare la guida tranquilla nel traffico di tutti i giorni con quella più estrema, come abbiamo potuto provare sui cordoli del circuito “Ricardo Tormo”, vicino Valencia. La “neunelf” è diventata ancora più rapida nell’inserimento, ha una motricità mostruosa quasi quanto la sua frenata ed è un vero piacere sentire i 7.500 giri/min del 6-boxer scanditi da un PDK semplicemente perfetto. La nuova Porsche 911 Carrera S parte da 123.999, ma questo non è che il punto di partenza, non solo per le possibilità di personalizzazione offerte dal listino, ma anche per tutte le varianti che seguiranno e che promettono di mantenere un’altra tradizione di casa a Zuffenhausen, quella di stupire.
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Il Messaggero