Braccio di ferro ai vertici Volkswagen: Consiglio sorveglianza decide a Salisburgo

Martin Winterkorn (a sinistra) e Ferdinand Piech
SALISBURGO - È finita in serata, molte ore dopo il previsto, la lunga riunione della presidenza del consiglio di vigilanza del gruppo Volkswagen convocata a Salisburgo, in...

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SALISBURGO - È finita in serata, molte ore dopo il previsto, la lunga riunione della presidenza del consiglio di vigilanza del gruppo Volkswagen convocata a Salisburgo, in Austria. Domani il consiglio rilascerà una dichiarazione «nel corso della giornata», ha riportato l'agenzia Dpa, rivelando quanto è stato deciso.


Dal meeting finora non è trapelato nulla. Quello di oggi è stato il primo incontro dopo la dichiarazione di guerra del presidente del consiglio di vigilanza, Ferdinand Piech, a Martin Winterkorn, presidente del gruppo. Winterkorn era a Salisburgo per difendere il proprio ruolo. E lottare per un prolungamento del suo incarico contro Piech, eminenza grigia del gruppo. L'incontro di Salisburgo - patria della famiglia Piech, grande azionaria di Volkswagen e Porsche - era iniziato alle 15. Almeno due volte la fine della riunione è stata posticipata, ha rivelato la stampa locale.

È probabile che domani il consiglio renda noto l'esito dello scontro per la guida del gruppo, e un'eventuale successione di Winterkorn. Che a dispetto di Piech gode di un certo credito e sostegno tra gli azionisti e in consiglio. Winterkorn, il quale secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung vuole ottenere un prolungamento del suo contratto oltre la scadenza del 2016, era volato a Salisburgo nel pomeriggio, dopo aver visitato due fabbriche Volkswagen in Germania, disdicendo un appuntamento con la Spd. Dal 2007, quando Winterkorn è salito alla giuda del gruppo, Volkswagen ha raddoppiato il fatturato, gli utili sono saliti in misura ancora maggiore e i dipendenti sono passati da 329mila a 600mila.


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Il Messaggero