TUPIZA – Molto attardati (un eufemismo) nella settima tappa, vincenti nell'ottava. Stéphane Peterhansel si è aggiudicato la tappa di 585 chilometri da...
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Il leader della classifica, il 55enne spagnolo Carlos Sainz, ha accusato oltre 7 minuti di ritardo con la terza 3008 del Leone, ma può anche permettersi di “amministrare” l'abissale vantaggio di cui dispone dopo la settima frazione per provare a vincere la sua seconda Dakar. Alle sue spalle l'argentino Orlando Terranova con la “vecchia” Mini John Copper Works 4x4.
Gli oltre 23 minuti di ritardo accumulati da Giniel de Villiers (Toyota Hilux) sono costati cari al sudafricano, che ha perso una posizione in classifica, anche se a beneficiarne è stato il compagno di squadra Ten Brinke, che è il nuovo provvisorio quarto ad un'ora e 23 minuti. Sainz guida con un'ora e 6 minuti e 37 secondi su Al-Attiyah ed un'ora 13 minuti e 42 secondi su Peterhansel. Dopo l'ottava tappa è entrato nei dieci il peruviano Nicolas Fuchs al volante di una Borgward BX7, il suv tedesco prodotto in Cina non ancora in vendita in Europa: l'equipaggio è decimo a oltre 6 ore e 34 minuti dalla vetta.
Successo russo fra i camion grazie a Dimitry Sotnikov (Kamaz), uno dei favoriti della vigilia che però è solo sesto nella generale a quasi 6 ore dal leader, il connazionale compagno di team Eduard Nikolaev, quarto nell'ottava frazione (di una trentina di chilometri più corta rispetto a quella delle auto). Piazza d'onore nella tappa ed in classifica per Federico Villagra al volante di un Iveco. L'argentino ha rosicchiato altri 3 minuti a Nikoleav, ma il suo ritardo è di 46 minuti e 25 secondi. La nona tappa porta la carovana dalla Dakar in Argentina: i concorrenti superstiti devono percorrere i 754 chilometri che separano Tupiza da Salta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero