Peugeot nel futuro con l’hypercar ibrida, 100 anni dopo la vittoria a Indianapolis

l’incredibile concept Peugeot L500 R Hybrid, un “mostro” hi-tech con potenza di 500 cavalli e 730 Nm
PARIGI - Una monoposto avveniristica per la 500 Miglia di Indianapolis, con ruote coperte, abitacolo chiuso, motorizzazione ibrida plug-in e contenuti e prestazioni mai visti, ma...

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PARIGI - Una monoposto avveniristica per la 500 Miglia di Indianapolis, con ruote coperte, abitacolo chiuso, motorizzazione ibrida plug-in e contenuti e prestazioni mai visti, ma anche un forte legame con il passato. E’ la formula Peugeot per “preparare il terreno” in vista dell’allargamento della gamma ecologica e del ritorno in America, dove il marchio francese – chissà quanti se ne ricordano – ha vinto la mitica 500 Miglia tre volte, la seconda nel 1916, giusto cento anni fa, e ha commercializzato i sui prodotti per 33 anni, fino al 1991.


Si chiamava L45 l’auto da corsa della Peugeot con cui il pilota livornese Dario Resta s’impose 100 anni fa nella corsa più blasonata d’America, correndo alla media di 135 km/h. La sua erede di oggi (anzi, di domani) è l’incredibile concept L500 R Hybrid, un “mostro” hi-tech con potenza di 500 cavalli e 730 Nm, in grado di passare da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi e di percorrere il km da fermo in 19 secondi. Non dichiarata la velocità massima.

Di aspetto profilato, larga e bassa (l’altezza non supera il metro), posto guida molto arretrato, passaruota giganteschi, la concept car francese è costruita facendo largo uso di fibra di carbonio e contiene il peso al limite dei 1000 kg. La power unit ibrida consiste in un 4 cilindri 1.6 turbo da 270 cavalli sistemato in posizione anteriore longitudinale accoppiato a due motori elettrici (uno sull’asse anteriore, l’altro sul posteriore) da 115 cv ciascuno.

Il posto di guida è atipico (in casa Peugeot lo definiscono “singola cellula fluttuante inserita nella carrozzeria”), molto arretrato, e la strumentazione tradizionale è sostituita da un concetto futuristico intorno all’i-Cockpit presentato in versione ultrasportiva: il volante, piccolissimo, è integrato nella struttura, mentre le informazioni sono visibili su due schermi olografici generati da altrettanti elementi circolari. Tramite un casco per la realtà virtuale, un eventuale copilota può seguire dai box le fasi di gara in tempo reale come se fosse presente nell’abitacolo.

Sono tutte caratteristiche da concept avveniristico. Tuttavia questo studio di hypercar per la 500 Miglia d’Indianapolis è in pratica il manifesto del futuro del Gruppo PSA, il vero e proprio modello di riferimento di una serie di auto a basso impatto ambientale, elettriche e ibride plug-in, che il gruppo francese (Peugeot- Citroen, DS) ha in animo di presentare entro il 2021.

Del resto PSA ha ufficialmente anticipato quali saranno le piattaforme elettriche e ibride su cui si articolerà la futura produzione di auto a basso impatto ambientale. Per veicoli compatti, di segmento B e C, si parte dalle architetture modulari EMP2 (Efficient Modular Platform) a due e quattro ruote motrici, e CMP (Common Module Platform). Nei piani proiettati a cinque anni, ci sono quattro auto elettriche per le quali viene già assicurata una autonomia di 450 km, con tempi di ricarica ridotti ad appena 40 minuti. Tra il 2019 e il 20121 arriveranno invece novità nel settore delle ibride plug-in, con dimensioni e potenze superiori (fino a 300 cv), diversi tipi di carrozzeria (Suv compresi) e trazione integrale.
 










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Il Messaggero