Patente nautica, si cambia: meno nozioni e meno burocrazia, più attenzione a sicurezza e rispetto dell’ambiente marino

Una patente nautica
GENOVA - Patente nautica, si cambia. Meno burocrazia, semplificazione delle parti nozionistiche e mnemoniche, maggiore attenzione a valori fondamentali come la sicurezza, la...

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GENOVA - Patente nautica, si cambia. Meno burocrazia, semplificazione delle parti nozionistiche e mnemoniche, maggiore attenzione a valori fondamentali come la sicurezza, la navigazione pratica e la tutela ambientale. La svolta da tempo richiesta è stata formalizzata con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del 10 agosto intitolato “Adozione dei programmi di esame per il conseguimento delle patenti nautiche”.

Diversi gli snellimenti della procedura, a vantaggio sia dei candidati sia della pubblica amministrazione. Tra le tante novità spicca quella relativa ai candidati che hanno ottenuto l’idoneità alla prova scritta ma non hanno superato - per le due volte consentite - la prova pratica. Ora sarà possibile risostenere entro 30 giorni la sola prova pratica senza ricominciare il percorso dall’inizio, come avveniva fino ad oggi. Ciò detto, vale la pena ricordare che è ammesso all’esame il candidato che abbia effettuato almeno 5 ore complessive di manovre, attestate da una scuola nautica.

Entro i termini di validità dell’istanza di esame, inoltre, il candidato ha la possibilità di ripetere le sole prove scritte eventualmente non superate, oppure, in caso non abbia superato il carteggio (per la patente “senza limite”) può richiedere di proseguire l’esame finalizzandolo al conseguimento della patente nautica “entro 12 miglia”. Rimane ferma la possibilità, per chi non supera il “Quiz Vela”, di proseguire l’esame ai fini del conseguimento della equivalente patente a motore.

Per quanto riguarda i programmi d’esame, la “nomenclatura” dell’unità è limitata alle parti principali dello scafo, così come la parte relativa alle piccole avarie, quelle che possono prevedere un intervento non specialistico del diportista. Circa i segnali del Colreg (Regolamento per prevenire gli abbordi in mare) si dovranno conoscere a memoria i principali, tra cui quelli delle unità da diporto e delle navi inferiori e maggiori di 50 metri, delle navi all’ancora e delle unità da pesca. Vengono inoltre introdotte nozioni sui rischi derivanti dalla conduzione dell’unità sotto l’influenza dell’alcol o in stato di alterazione psico-fisica ed è previsto l’uso di strumenti elettronici per il posizionamento del punto nave.

A parità del numero complessivo di domande, crescono i quiz su “manovre e condotta”, ovvero sulle precauzioni da adottare all’ingresso e all’uscita dei porti e nella navigazione in prossimità della costa e dei bagnanti. In totale, la prova di teoria è costituita da un quiz “base”, valido per tutte le patenti, con 20 quesiti a risposta multipla, ciascuno costituito da tre risposte alternative di cui una sola esatta: la prova è superata se il candidato fornisce almeno 16 risposte esatte. Per la patente entro le 12 miglia, invece, il quiz su “elementi di carteggio” è costituito da 5 quesiti a risposta singola, ma la prova è superata se il candidato fornisce almeno 4 risposte esatte su 5. Idem per il quiz “vela”.

“Tutto ciò – ha dichiarato il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi – rappresenta un ulteriore tassello dello svecchiamento del nostro corpo normativo che portiamo avanti senza sosta da ormai quattro anni e iniziato con la revisione del Codice della nautica. Adesso ci aspettiamo dal ministro Giovannini una rapida adozione del regolamento di attuazione del Codice che sappia accogliere le esigenze di competitività delle imprese e di semplificazione per l’utenza”.

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Il Messaggero