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BRESCIA - Una microtelecamera occultata nel bottone di una polo, un'altra nascosta ed incollata tra i capelli del candidato, microauricolari anche delle dimensioni di pochi millimetri, smartphones e modem wireless: era l'attrezzatura nascosta per superare l'esame teorico della patente di guida scoperta dalla Polizia Stradale di Brescia, che ha denunciato dodici 'furbetti'. Per arginare il fenomeno "patente facile", le guardie giurate della Motorizzazione sono state dotate di metal-detector per effettuare un filtraggio dei candidati che accedono nell'aula d'esame e nonostante, sia stato affisso un cartello, all'ingresso, tradotto in varie lingue, che li informa del controllo, nessuno - segnala la polizia - demorde ed i numeri dei frodatori restano alti. Basti pensare che in un'unica sessione, durante un controllo svolto proprio dagli agenti della stradale, con l'utilizzo del solo metal detector, sono stati "beccati" tre candidati che sotto i loro abiti celavano attrezzature elettroniche non consentite. La Polizia Stradale sta andando indietro nel tempo, ed è già riuscita ad identificare diversi soggetti, per la maggior parte extracomunitari, che hanno ottenuto la patente tramite apparecchiature illecite e sta già provvedendo al sequestro dei documenti di guida, illegalmente conseguiti.
Il Messaggero