Parigi, braccio di ferro comune-governo su limiti velocità. Hidalgo vuole 50 km orari su Périphérique, ministro dice di no

il Périphérique di Parigi
PARIGI - Nuovo braccio di ferro e nuove polemiche fra il Comune di Parigi guidato dalla sindaca socialista Anne Hidalgo e il governo di Elisabeth Borne. Stavolta la posta in gioco...

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PARIGI - Nuovo braccio di ferro e nuove polemiche fra il Comune di Parigi guidato dalla sindaca socialista Anne Hidalgo e il governo di Elisabeth Borne. Stavolta la posta in gioco è un ulteriore limite di velocità che la Hidalgo vuole imporre sul Péripherique, la tangenziale che corre attorno alla capitale e sulla quale la stessa sindaca ha già portato il limite da 90 a 70. L’obiettivo stavolta è di ridurre la velocità a 50 kmh, ma il ministro dei Trasporti, Clèment Beaune, ha annunciato oggi che il governo non convaliderà la decisione del Comune. Controreplica del vicesindaco Emmanuel Grégoire: «Abbasseremo il limite di velocità anche se il governo non darà il suo ok». La decisione dovrebbe entrare in vigore dopo le Olimpiadi di luglio-agosto, quindi per la fine del 2024: «Penso - ha detto stamattina Beaune ai microfoni di France Info - che non sia una buona idea e non la convalideremo.

Se il Périphérique, dove ogni giorno circolano 1,2 milioni di auto, »è gestito dal Comune di Parigi - ha continuato il ministro - una modifica dei limiti di velocità necessita ovviamente di un’approvazione dello stato«. Beaune si è peraltro detto »disponibile« all’idea di una corsia riservata ai veicoli in sharing, condivisi da due o più passeggeri: »Penso che sia una buona idea - ha detto Beaune - ma se contemporaneamente si limita la velocità a 50 kmh penso che si vuole far impazzire la gente«. Dura la replica del Comune: »Oltre 500.000 persone vivono nei dintorni del Périphérique - ha detto Grégoire - e ne subiscono ogni giorno l’inquinamento. La riduzione di velocità consentirebbe di beneficiare di un’aria più respirabile e di poter dormire più serenamente riducendo l’inquinamento acustico. Ancora una volta, il governo sceglie la polemica di bassa levatura e cede alle sirene delle lobby dell’ auto«. 

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Il Messaggero