Le pagelle del Gp d'Australia: Capolavoro Sainz, Charles non gestisce bene le gomme. Per Hamilton e Alonso gara anonima

Lecler e Sainz
SAINZ  10 Altro che Red Bull: le ali a Melbourne le ha messe Sainz. Una gara-capolavoro: già vincere un Gran Premio nell’epoca di Verstappen è...

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SAINZ  10
Altro che Red Bull: le ali a Melbourne le ha messe Sainz. Una gara-capolavoro: già vincere un Gran Premio nell’epoca di Verstappen è un’impresa storica, ma riuscirci 15 giorni esatti dopo un intervento chirurgico è miracoloso. Solo due giorni prima faticava a stare seduto in macchina, domenica invece era trasformato; è stato stoico per come ha guidato gestendo gli avversari, le gomme e lo stress fisico. 


FERRARI  9,5
Vasseur aveva promesso una Ferrari “aggressiva” in Australia e così è stato. La SF-24 è apparsa davvero al top: veloce sul giro e secco e sul passo gara. Resta una sola incognita: senza il guasto occorso a Max, la Rossa avrebbe comunque battuto la Red Bull? Perez pensa di sì perché la F1 anglo-austriaca qui era critica sulle gomme. Senza questa certezza però non possiamo assegnare alla Rossa un dieci.


NORRIS 8,5
Con una McLaren non certo all’altezza della Ferrari, è riuscito a insidiare Leclerc fino all’ultimo giro. È sul terzo gradino del podio soltanto per una strategia meno efficace di quella del Cavallino.


LECLERC 8
Il sorriso amaro del dopogara tradiva il suo stato d’animo: non era invidia nei confronti di Sainz quanto delusione per non essere stato in grado di interpretare bene la macchina proprio il giorno in cui la Rossa era super-competitiva. Leclerc non ha mai guidato in modo sciolto: al sabato ha pasticciato con gli assetti e in gara ha gestito le gomme peggio del compagno.


TSUNODA 7,5
È il più piccolo dei piloti F1 con il suo metro e 61 cm di altezza, ma a Melbourne è stato un gigante. Ha portato la Racing Bulls (La F1 di Faenza discendente di Minardi e Toro Rosso) al 7° posto. Regalando punti pesanti alla sua squadra.


RED BULL  6,5
L’invincibile RB20 stavolta ha “steccato” interrompendo la striscia di 43 gare a punti di Verstappen. Ma oltre all’insolita fragilità, la Red Bull è apparsa anche palesemente meno competitiva a Melbourne.  


PEREZ  6
Chi l’ha visto? Ha fatto il solito compitino scopiazzando pure male. Già s’era giocato molte possibilità con un gesto d’ostruzione in qualifica che l’ha retrocesso in griglia; poi in gara ha viaggiato a corrente alternata. La Red Bull non si aspetta da lui vittorie a raffica, ma almeno che ci metta un pezza quando Verstappen accusa un problema. Invece ancora una volta non c’è riuscito.


HAMILTON e ALONSO  6
I due vecchietti del circus si sono distinti per una condotta insolitamente incolore e densa di errori. Hamilton era lento, ha sbagliato strategia ed è finito pure nell’erba. Alonso invece ha compiuto una manovra scorretta nel finale innescando l’incidente di Russell e rimediando penalità e multa. 


SAUBER  5


Che disastro. La monoposto più visibile nel suo colore verde fluo è anche la più opaca nelle prestazioni. Una macchina è partita dai box per guai al cambio, all’altra nel pit stop non riuscivano nemmeno a smontare le gomme. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero