Nuova Seat Leon. È l'ora del Poker: evoluzione stilistica e tecnologica. C'è anche ibrida plug-in

La quarta generazione della Seat Leon
Dopo la partenza di De Meo, la vita in casa Seat prosegue comunque senza sosta. Un nuovo anno ricco di novità che si apre all'insegna di quella che forse è la...

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Dopo la partenza di De Meo, la vita in casa Seat prosegue comunque senza sosta. Un nuovo anno ricco di novità che si apre all'insegna di quella che forse è la più importante per la casa spagnola: la nuova Seat Leon. La vettura, giunta alla quarta generazione, è stata sviluppata sulla versione Evo del pianale MQB. Una base nota che non ne ha limitato lo sviluppo a livello tecnologico. Mutano le forme e le proporzioni, tanto che la versione hatchback è ora lunga 4.368 mm (+86 mm), larga 1.800 mm (-16 mm) e alta 1.456 mm (-3 mm), con un passo di 2.686 mm, ossia 50 mm in più rispetto alla precedente. Anche la familiare ST (la Sportstourer) ha visto modificare il quadro dimensionale: ora presenta una lunghezza di 4.642 mm (+93 mm), una larghezza di 1.800 mm (-16 mm) e un’altezza di 1.448 mm (-3 mm).


La sezione frontale e posteriore sono quelle che certificano in modo più marcato il quarto atto di Seat Leon. Con quest'ultima definita principalmente dalla nuova fanaleria, che a Martorell hanno chiamato “Cost to cost”. Perché corre da una parte all'altra del cofano posteriore dell'auto. Anche a bordo i contenuti presenti e promossi della media catalana sono inediti. Chiara evoluzione dell'offerta passata, garantiscono un'esperienza di guida ancora più connessa. Nel senso che Leon è dotata di una Sim integrata, che le consente uno scambio d'informazioni con il mondo “circostante”. Certo la scenografia a bordo è stata modificata in modo importante: il quadro strumenti digitale da 10,25 pollici è coadiuvato da quello del sistema d'infotainment da 8,25 pollici, che salgono a 10 nella variante dotata di sistema di navigazione. Altrimenti si può sempre fare affidamento sui protocolli Android Auto e Apple CarPlay, presenti nell'apparato Seat Full Link. Nel caso della “Mela” non è necessario attaccare il consueto cavo alla porta Usb, perché si può impiegare una connessione wireless via Bluetooth o WLAN. Quanto alla presenza di Alexa nella disponibilità dei comandi vocali, con la nuova generazione si interrompe il rapporto con il colosso americano.

In tema di motorizzazioni, come da tradizione, l'offerta è ricca su ogni fronte. Diesel e benzina la fanno da padrone insieme alla consueta variante a metano, con la novità del modello mild-hybrid e di quello ibrido plug-in. I due propulsori con potenza inferiore, pari a 90 cv e 110 cv, sono i benzina TSI tre cilindri da 1.0 litri. Disponibili invece con potenza da 130 cv e 150 cv, le motorizzazioni 1.5 TSI. Al vertice della gamma si colloca il motore 2.0 TSI da 190 cv.

Sul fronte diesel vengono offerti tre propulsori, tutti 2.0 TDI, con potenze di 115, 150 e 190 cv. A definire la linea a metano ci pensa invece l'unità 1.5 TGI da 130 cv.

Mentre le novità in prima assoluta nella sfera Leon derivano dalla tecnologia MildHybrid, che utilizza un alternatore-starter a 48 V e una batteria agli ioni di litio a 48 V. Il sistema è disponibile per i motori benzina 1.0 TSI 110 cv e 1.5 TSI 150 cv. In seconda battuta, ma non meno importante, c'è poi la nuova versione ibrida plug-in di Seat Leon. Capace di un'autonomia nella sola modalità elettrica di circa 60 km, è equipaggiata con un pacco di batterie agli ioni di litio da 13 kWh e il motore benzina 1.5 TSI, a cui si somma la presenza del cambio DSG con doppia frizione. La potenza complessiva del sistema ibrido è di 204 cv.


Evoluti i sistemi di assistenza alla guida, restano invece confermati le denominazioni degli allestimenti: Reference, Style, Xcellence o FR. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero