Nuova Mazda 2, la compatta agile sicura ed “astemia”. Il sistema di trazione ibrido riduce consumi ed emissioni

La nuova Mazda 2
ATENE - Provata in anteprima sulle strade della Grecia, ad Atene e dintorni, la Mazda 2 ha messo in evidenza la capacità di far bene in città (com’era...

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ATENE - Provata in anteprima sulle strade della Grecia, ad Atene e dintorni, la Mazda 2 ha messo in evidenza la capacità di far bene in città (com’era ampiamente prevedibile) e di cavarsela dignitosamente anche su percorsi extraurbani. Certo, questo sistema “ibrido leggero” non è mirato ad incrementare le prestazioni, né tantomeno ad eccitare chi vuole concedersi lo sfizio d’una guida sportiva, tuttavia le capacità di accelerazione (0-100 in 9,8 secondi con il motore da 90 cv; 11,4 con quello da 75) sono adeguate alla categoria e, soprattutto, si fanno apprezzare la fluidità di marcia e il comportamento dinamico. Un valore, questo, probabilmente legato anche alla rivisitazione delle sospensioni (buono l’assorbimento delle sconnessioni stradali) e all’introduzione del G-Vectoring Control Plus, geniale sistema studiato per migliorare l’handling e scongiurare i rischi d’imbardata. 


Quando si sterza in uscita da una curva riportando il volante in posizione centrale, il sistema applica una leggera forza frenante alle ruote esterne, generando un momento di stabilizzazione che aiuta a riportare il veicolo in linea retta. In tal modo viene in qualche modo trovato un equilibrio tra rollio, beccheggio e imbardata. Il sistema è stato studiato anche per migliorare la maneggevolezza in caso di manovre evasive d’emergenza e per offrire un rassicurante senso di controllo nei cambi di corsia in autostrada e nella guida su fondi stradali innevati o comunque sdrucciolevoli.

Quanto alla motorizzazione ibrida vale la pena ricordare che è stata concepita esclusivamente con l’obiettivo di ridurre consumi ed emissioni, e dunque non incide sulle prestazioni, che sono anzi poco entusiasmanti, soprattutto in rapporto alla cilindrata di 1,5 litri. 

Agendo in combinazione con il cambio manuale, il B-ISG offre una sensazione di guida molto soft, se vogliamo anche raffinata, dando al motore termico la possibilità di riavviarsi più rapidamente e silenziosamente dopo periodi di spegnimento provocati dagli “stop-and-go” del traffico cittadino. Sui percorsi extraurbani le cose cambiano: vengono utilizzate le marce più alte, e si riesce a viaggiare al regime di rotazione di 1000 giri in sesta marcia (di riposo), incidendo positivamente sui consumi. 


La “prontezza” di risposta però, non è una delle migliori qualità del pacioso 1.5 giapponese. In compenso, vale la pena ricordare, invece, che la manovrabilità del cambio è degna di un’auto sportiva, con innesti rapidi e precisi. Tra le qualità emerge anche la silenziosità. In proposito la Casa assicura che la rumorosità è stata ridotta del 35% rispetto al modello uscente.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero