Nissan tocca quota 150 milioni di auto prodotte in 84 anni, 50 milioni solo negli ultimi 11

La fabbrica Nissan della Qashqai in GB
MILANO - Centocinquanta milioni di veicoli prodotti: un traguardo di cui andare legittimamente orgogliosi quello appena tagliato dalla Nissan, la casa giapponese fondata 83 anni...

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MILANO - Centocinquanta milioni di veicoli prodotti: un traguardo di cui andare legittimamente orgogliosi quello appena tagliato dalla Nissan, la casa giapponese fondata 83 anni fa a Yokohama e oggi integrata nell'Alleanza con Renault che nel 2016 ha integrato anche un'altra importante realtà automobilistica giapponese come Mitsubishi.


I dati diffusi dal costruttore evidenziano un'evoluzione la cui dinamica costituisce una cartina di tornasole che evidenzia quanto sia cambiato il mercato mondiale dei veicoli a motori: nei primi 73 sono usciti dalle fabbriche Nissan 100 milioni di veicoli, mentre sono bastati gli ultimi 10 per arrivare a metà di questa impressionante cifra. Un risultato che testimonia di quanto si sia evoluto il mercato mondiale, con la costante e sempre più vertiginosa crescita della base dei clienti e con la prepotente affermazione dei mercati emergenti.

Ma la forte accelerazione dell'ultimo decennio offre anche una precisa fotografia del cambio di passo imposto da Carlos Ghosn, il presidente dell'Alleanza che nel 1999 ebbe il coraggio – tra mille diffidenze e perplessità – di andare in soccorso del gruppo nipponico che sembrava sull'orlo del tracollo definitivo e che invece ha poi assunto un ruolo trainante quando a vivere momenti difficili era invece il partner francese.

La cura dettata dal «dottor Ghosn», che è riuscito persino a mettere d'accordo abitudini e filosofie da molti ritenute indispensabili, ha tra l'altro ridisegnato la mappa del network produttivo Nissan. Nel 2006, quando a Yokohama venne festeggia la nascita della centomilionesima vettura dalle linee di montaggio, il 76,5% della produzione era concentrata nelle isole nipponiche. Mentre la stessa percentuale delle Nissan prodotte negli ultimi dieci anni è uscita da fabbriche dislocate all'estero, e nel 13% dei casi si è trattato di automobili «made in Europe».

A confermare che l'Alleanza rappresenti una «case history» di successo concorrono i numeri più aggiornati, che nel primo semestre di quest'anno hanno vista Nissan consolidare – con vendite attestate a 2.518.903 consegne mondiali – il quarti posto nella classifica globale per marche, quasi il doppio di Renault, ottava con 1.337.123 consegne ma con il conforto di un tasso di crescita rispetto allo stesso periodo del 2016 superiore (+11,1% contro + 6,2%) a quello dell'alleato.


Un certificato di «sana e robusta costituzione», quello esibito dal gruppo franco-nipponico, che ha trovato proprio nei primi sei mesi di quest'anno la più probante delle conferme: il consuntivo delle vendite globali stilato alla fine del mese di giugno ha detto che l'Alleanza ha scalato la vetta del mondo automobilistico, collocandosi al primo posto nella classifica delle vendite per gruppi, grazie al ruolo trainante di Nissan ma senza dimenticare un «doveroso ringraziamento» per il contributo che le 425.000 consegne Mitsubishi hanno dato al raggiungimento del prestigioso risultato.

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Il Messaggero