La guida autonoma darà la scossa all'economia: per Nissan nel 2050 varrà 17 trilioni di euro

Un modello Nissan a guida autonoma
BARCELLONA – L'apporto della guida autonoma alla fiacca economia europea è una cifra a 18 zeri, cioè 17 trilioni di euro, ovvero 17 milioni di miliardi....

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BARCELLONA – L'apporto della guida autonoma alla fiacca economia europea è una cifra a 18 zeri, cioè 17 trilioni di euro, ovvero 17 milioni di miliardi. Non subito, ma entro il 2050. Lo rivela uno studio commissionato da Nissan (“il più completo mai condotto in Europa”, assicura il costruttore) e presentato a Barcellona nel corso di Nissan Futures 2.0. Il report è stato elaborato da Policy Network ed è concentrato su alcuni paesi: Germania, Spagna, Regno Unito, Francia, Norvegia e Italia.


Sulla guida autonoma i governi si muovono in ordine sparso e mentre la Germania ragiona su un futuro con più tecnologia nelle auto, la Spagna si è già fatta viva con Nissan per incoraggiarla a sperimentare i veicoli a guida autonoma sulle strade del paese. Nel corso della recente presidenza di turno, la Danimarca aveva sollecitato il Truck Platooning European Challenge, che ha coinvolto i costruttori di veicoli industriali, anche loro impegnati nello sviluppo e nell'applicazione di funzioni “autonome”. Nel caso del platooning, hanno dimostrato come i Tir possano viaggiare in “convoglio” con risparmi di carburante e di emissioni e garantendo una maggiore sicurezza. L'Italia, invece, sembra ferma. Sulla base del report di Policy, Nissan rileva che che “legislatori e governi devono prestare sempre più attenzione allo sviluppo di politiche di supporto alla guida autonoma, sia a livello nazionale che locale”.

L'analisi di Policy Network stima per i veicoli a guida autonoma un contributo annuo dello 0,15% all'incremento del Pil del Vecchio Continente. In pratica nell'UE a 28 paesi, grazie a questo nuovo modo di spostarsi, la maggior crescita sarà del 5,3% entro il 2050. È grazie a questa elaborazione che si raggiunge la stratosferica somma di 17 trilioni di euro. Secondo Stefan Sommer, numero uno di ZF, uno dei colossi mondiali della fornitura in campo automotive, tuttavia, la svolta elettrica (sulla quale sono basate le auto del futuro a guida autonoma) potrebbe costare almeno 100.000 posto di lavoro, filiera inclusa. Michael Brecht, membro del Consiglio di Sorveglianza di Daimler ed a capo dei Consigli di fabbrica, ha già anticipato che in futuro nelle divisioni che si occupano di trasmissioni e delle loro applicazioni sopravviverà solo un posto ogni sette.

A giudizio di Paul Willcox, presidente di Nissan Europe, il report rivela come sia in corso una “rivoluzione sociale ed economica”: “Indica – spiega il top manager - che la guida autonoma sarà determinante non solo per l’industria automobilistica ma per tutte le economie e le società europee, ribadendo l’esigenza di una leadership decisionale a tutti i livelli della pubblica amministrazione”.

Il costruttore giapponese ha da tempo indicato il percorso a tappe che intende percorrere per animare la mobilità del domani nella consapevolezza che nei prossimi dieci anni il mondo dell'auto cambierà più negli ultimi cento. L'analisi sugli atteggiamenti dei consumatori verso la guida autonoma sembra confermare che il cambiamento è una necessità, perché le sollecitazioni arrivano dagli stessi automobilisti. Il 58% di un campione di seimila persone ritiene ritiene che una maggiore mobilità sia il principale vantaggio dei veicoli a guida autonoma e oltre al metà (52%) pensa anche che questi mezzi contribuiranno a ridurre il numero di incidenti provocati da errori umani.

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Il Messaggero