NAPOLI - Carrozzeria in carbonio, aerodinamica estrema, motore con una potenza mostruosa. Sono i principali segni distintivi della Peugeot 208 T16, l’auto-monstre con la...
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Al volante della 208 T16 Pike Peak ci sarà Sebastian Loeb, il cannibale dei rally (nove titoli mondiali vinti con i cugini della Citroen) attualmente impegnato nel Mondiale GT con la McLaren e pronto a debuttare nel Mondiale Turismo con la Citroen DS3 WCCT. Insomma, un’accoppiata di altissimo livello, con la quale i francesi vogliono rinverdire i successi ottenuti nel 1988 e nel 1989 con la 405 T16 guidata da Ari Vatanen e Robby Unser.
La 208 T16 PP è stata iscritta nella categoria Unlimited, che lascia grande libertà alla fantasia progettuale degli ingegneri. L’auto è stata dunque progettata esclusivamente per questa corsa particolare, che regala straordinaria notorietà non solo in America, ma nel mondo intero. Seguita da migliaia di appassionati sul posto e da milioni di telespettatori, la Pikes Peak offre infatti uno spettacolo unico. E questo anche se dal 2012 ha perso un po’ di fascino a causa della eliminazione dello sterrato. Ora il percorso è in asfalto e ciò significa qualche derapata in meno, ma anche maggiore velocità e medie elevatissime. Particolare non trascurabile: nei rallies, Loeb ha sempre preferito l’asfalto.
Il direttore generale di Peugeot, Maxime Picat, ha dichiarato: «La Pikes Peak resta una corsa one shot, con una forte ricaduta d’immagine, che coinvolge diversi costruttori e che non lascia margini d’errore, perciò è una di quelle sfide che ci piacciono. Del resto – ha aggiunto – noi non abbiamo mai lasciato le corse, avendo sviluppato modelli come la 208 T16, le 208 R2, Racing Cup, Gti e altri ancora». Quanto alla scelta del pilota, il dg della Casa francese ha spiegato: «Il nostro obiettivo è uno solo, la vittoria, quindi non restava che scegliere il meglio disponibile su piazza».
L’aspetto della Peugeot 208 T16 PP è lontanissimo da quello della 208 normale. L’aggressività delle forme è la caratteristica principale, accentuata da esasperazioni aerodinamiche dettate dall’esperienza nelle corse di Peugeot Sport: il gigantesco alettone posteriore, tanto per dire, è preso pari pari da quello della 908 che vinse nella 24 di Le Mans del 2009. Per il resto, appendici, spoiler e alette spuntano da ogni parte, con lo scopo di tenere l’auto incollata alla strada nelle 156 curve del percorso ricavato nel cuore delle Montagne Rocciose. Pesi, potenza e caratteristiche meccaniche non sono stati ancora svelati, ma è presumibile che la 208 T16 Pikes Peak contenga attorno ai 1000 kg, adotti la trazione integrale e sviluppi una potenza di circa 600 cv.
Michel Trouvè, responsabile del centro stile Peugeot, ha rivelato che il lavoro è stato eseguito in tempi record (tra novembre 2012 e febbraio 2013), attenendosi esclusivamente ai vincoli tecnici relativi a larghezza, altezza, posizione del motore (anteriore). «Alla fine – ha osservato – le proporzioni si discostano parecchio dalla 208 di serie, ma questa differenza rivela un vero animale da corsa. Ciò detto – ha aggiunto il designer francese – questa configurazione estrema della 208 ne esalta comunque l’identità, sostenendo la crescita dell’ultima generazione del modello». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero