ROMA - Auto dell’Anno 2013, è pronta la rosa della finaliste e vi sono due sorprese. La prima è che, invece di 7, le auto ammesse alla fase finale sono 8 per un ex aequo, la...
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Il premio più ambito e prestigioso. Ci sarà dunque anche il duo outsider giapponese a contendere loro la cinquantesima edizione del premio la cui vincitrice sarà annunciata anche quest’anno il giorno prima dell’inizio del Salone Internazionale dell’Auto di Ginevra. A decretarne la vittoria saranno i voti dei giurati – 59 giornalisti provenienti da 23 diversi paesi, 6 dei quali italiani – che sono l’anima di una contesa che è la più anziana e prestigiosa nel suo genere. Le magnifiche 8 arrivano, come ogni anno, da un processo di scrematura che dura da mesi e ha portato alle nomination delle finaliste. D’ora in poi tutto è possibile e i membri della giuria, che finora hanno manifestato a scrutinio segreto le loro preferenze, sceglieranno l’auto vincitrice attraverso il loro voto individuale accompagnato da un giudizio finale, entrambi diventeranno pubblici al momento della proclamazione.
La vincitrice? Un segno dei tempi. Quale sarà dunque l’erede della Opel Ampera, vincitrice dell’edizione 2012 succedendo ad un’altra elettrica come la Nissan Leaf? Di sicuro non avrà neppure un motore elettrico, avrà un prezzo più accessibile, sarà più compatta e avrà motori più piccoli e meno frazionati per raggiungere un’efficienza maggiore. Sarà dunque, come da tradizione, un segno dei tempi in un mercato che risente della crisi economica contraendole vendite ed orientandosi verso vetture che condensano in dimensioni inferiori tecnologie sofisticate, sia per i metodi costruttivi sia per le dotazioni che riguardano la sicurezza e il comfort, mettendole a disposizione del grande pubblico.
Tutti pezzi da Novanta. Quale sarà dunque il mix capace di sedurre la critica? Saranno le porte scorrevoli senza montante della Ford B-Max mossa dal suo prodigioso 3 cilindri mille EcoBoost o la coerenza e la qualità costruttiva della Hyundai i30, coreana costruita in Europa? Tra le compatte premium chi potrà giocarsela tra la Mercedes Classe A, rivoluzionata nel concetto, e la Volvo V40, all’avanguardia per la sicurezza? E la Renault Clio ce la farà a portare a casa il suo terzo trionfo dopo quelli del 1991 e del 2006 o invece sarà più convincente l’altra francese, la Peugeot 208 che gioca anch’essa le sue carte sul terreno dell’efficienza, dello stile e delle nuove tecnologie infotelematiche di bordo? La Volkswagen Golf potrà bissare il premio del 1992 in nome e per conto della piattaforma MQB che darà vita a oltre 40 modelli in tre segmenti diversi generando a regime oltre 4 milioni di auto prodotte all’anno? O invece sarà proprio il favorevole rapporto tra piacere di guida e prezzo a far propendere i giurati per la Toyota GT 86 alias Subaru BRZ?
Appuntamento a Ginevra. Per sapere chi avrà la meglio mettendo il proprio sigillo sull’edizione numero cinquanta del premio bisognerà aspettare le ore 15 del 4 marzo prossimo quando sarà dato il nome dell’“Auto dell’Anno 2013”, proprio nell’androne dell’Expo di Ginevra dove l’indomani prenderà il via il Salone Internazionale dell’Auto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero