Fiumicino, occhio al “car valet parking”: auto non custodite e infrazioni al Codice

La sequenza fotografica di una delle vetture lasciate al car valet: parcheggiata in strada e aperta da un passante
ROMA - «Quando l’auto prende il volo», titola il servizio sul numero della rivista Quattroruote in questi giorni in edicola. Gli specialisti del magazine avevano ricevuto...

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ROMA - «Quando l’auto prende il volo», titola il servizio sul numero della rivista Quattroruote in questi giorni in edicola. Gli specialisti del magazine avevano ricevuto lamentele e hanno effettuato un’inchiesta sul funzionamento del servizio “car valet” sempre più diffuso negli aeroporti italiani.


Auto parcheggiate dove capita.
I riflettori sono stati puntati sul più grande e importante, il Leonardo da Vinci di Fiumicino a Roma, e, secondo i giornalisti del mensile specializzato, i risultati sono stati piuttosto deludenti. Molto deludenti. I prezzi, a volte, sono anche invitanti (inferiori a quelli del multipiano a tempo), ma il livello del servizio garantito è quasi sempre inadeguato: vetture parcheggiate lungo le strade, nessuna vigilanza, utilizzo dell’auto per fini propri e violazioni importanti del codice della strada, con tutte le possibili conseguenze del caso. Tutto documentato, con foto dei veicoli durante le simulazioni, orari e nomi delle aziende interessate (sono chiaramente più di una, ma pare nessuna esente da pecche). Il problema riscontrato più frequentemente è il parcheggio in “area non recintata”, come invece prevedono le clausole nei documenti firmati al momento della consegna delle chiavi, e, soprattutto, “non custodita”.

Nessun tipo di custodia. Le verifiche sono state numerose. In un caso una Smart è stata lasciata per ore sulle strisce blu non ancora operative di via dell’Aeroporto di Fiumicino (una strada con due corsie per senso di marcia) che dista circa un chilometro e mezzo dall’aerostazione. La piccola citycar è stata spostata più volte e spesso parcheggiata anche in modo poco ortodosso (vicino ad uno stop). Dopo il tramonto una persona diversa da quella che aveva consegnato l’auto ha utilizzato le doppie chiavi per aprire la portiera e prelevare alcune cose all’interno, ma nessuno si è accorto dell’accaduto. Nel corso di un altro test, con un operatore diverso, la vettura è stata regolarmente lasciata in un posteggio recintato ma, durante il percorso di avvicinamento, il driver ha avuto un comportamento poco professionale: ha percorso ben 13 chilometri con la vettura affidata e si è addirittura fermato in un market per fare la spesa.

Pesanti infrazioni al codice della strada.
In ulteriori verifiche con altre aziende di valet parking non si è ripetuta la scena del parcheggio dove capita, ma lo stile di guida dell’addetto è stato quantomeno da cartellino rosso poiché sono state effettuate manovre da raffica di punti o, addirittura, ritiro della patente. In una circostanza chi era alla guida ha superato i 110 Km/h in un tratto dove il limite era di 70. In un’altra è stato effettuato un sorpasso in presenza di linea continua (anche in questo caso c’è la foto della scena del crimine). Insomma un servizio sicuramente utile, che evita fastidiosi percorsi di avvicinamento e il disagio di trasportare i bagagli, ma da mettere decisamente a punto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero