Ford Atlas, il fascino del gigante buono: un concept anticipa il futuro F-150

La linea imponente ma simpatica del concept Atlas, un pick up che prefigura il futuro F-150
DETROIT - Come sarà il pick-up del futuro? La risposta migliore può darla chi domina in questo segmento e cioè la Ford che produce l’F-150, il mezzo...

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DETROIT - Come sarà il pick-up del futuro? La risposta migliore può darla chi domina in questo segmento e cioè la Ford che produce l’F-150, il mezzo più venduto negli USA e che nel 2015 dovrebbe lasciare il passo a un modello di nuova generazione le cui fattezze e caratteristiche sono anticipate dall’Atlas, concept presentato al Salone di Detroit.


Led dappertutto e un EcoBoost nel cofano. L’Atlas è lungo 6,04 metri, larga 2,23 e alto 2,05 con un passo di ben 3,81 metri. Insomma, un vero e proprio mastodonte come del resto lo sono l’F-150 e i suoi concorrenti. Naturalmente ha la cabina doppia e una serie di accorgimenti che fanno capire quanto sia vicino alla serie. Oltre ai Led per i fari, gli indicatori di direzione e l’illuminazione dell’abitacolo e del cassone – fornito naturalmente di sistema di carico, ripartizione oltre che di scaletta di servizio e prese elettriche per gli utensili –, il concept Ford ha un telaio in acciaio ad alta resistenza ed è mosso da un motore della serie EcoBoost, ovvero un V6 con alimentazione ad iniezione diretta e turbocompressore, un’innovazione già presente e già vincente visto che sul mezzo milione di EcoBoost prodotti la metà è andato agli F-150 perché molti lo preferiscono al tradizionale V8 per la sua coppia superiore e i suoi consumi inferiori del 15-20%.

Tante piccole idee per tagliare i consumi. Per darci un ulteriore taglio, l’Atlas ha anche lo stop&start – rarissimo sulle auto in circolazione negli USA – e alcuni accorgimenti aerodinamici come la griglia che si richiude quando il motore non ha bisogno di raffreddamento insieme a due inediti: i deviatori di flusso di fronte alle ruote e lo spoiler anteriore, entrambi si abbassano automaticamente oltre una certa velocità e si ritraggono a passo d’uomo così da non rovinare l’estetica, ma soprattutto per lasciare inalterata la luce a terra. Interessante anche il fatto che questi dispositivi si autoalimentino attraverso l’energia cinetica delle ruote senza assorbire corrente dalla batteria. Stesso principio anche per le pedane che si ritraggono per non interferire nei flussi d’aria, ma da fermo non mancano di farsi vedere per dare al pick-up il giusto look e permettere ai passeggeri di salirvi o scendere comodamente.


Si guarda intorno, in attesa di svelarsi. Per tenere meglio sotto controllo manovre abituali con un mezzo del genere, sul tetto è installata una telecamera a 360 gradi mentre ci sono l’assistenza per agganciare il traino e compiervi manovre difficili come la retromarcia, compito sicuramente non facile quando ci sono queste dimensioni in gioco. Non mancano i sistemi Sync e Mykey che si trovano sulle Ford più recenti e altri dispositivi di sicurezza come il controllo automatico della velocità di crociera con sistema di frenata automatico, i fari abbaglianti a commutazione automatica e il Blis, che tiene sotto controllo l’angolo cieco allo specchietto retrovisore esterno. Anche la telematica è ai massimi livelli, con un sistema che può essere completato con app successivamente mentre per facilitare la vita ci sono il sistema di accesso senza chiave e l’avviamento a pulsante. Ma in gioco per l’Atlas è soprattutto il suo tramutarsi nell’F-150 entro un paio d’anni con il compito di confermarne la sua supremazia assoluta sul mercato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero