Sogni impossibili e flop di mercato: ecco le auto che hanno perso più denaro

Una Bugatti in piena velocità, una delle supercar più ambite del mondo
ROMA - Con pignoleria da veri ragionieri, gli analisti della Sanford C Bernstein - multinazionale del settore ricerche e nota per i suoi Blackbook - si sono messi a spulciare i...

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ROMA - Con pignoleria da veri ragionieri, gli analisti della Sanford C Bernstein - multinazionale del settore ricerche e nota per i suoi Blackbook - si sono messi a spulciare i conti dei grandi costruttori di auto. E hanno scoperto che nella storia industriale degli ultimi anni alcuni modelli hanno generato perdite miliardarie (in euro) e che la vendita di ogni esemplare di queste auto ha rappresentato un 'rossò per il costruttore che ha raggiunto, in alcuni casi, dimensioni inimmaginabili.


Il record negativo della profittabilità per modello è rappresentato, secondo le valutazioni della Bernstein, dalla Bugatti Veyron: venduta ad un listino di circa 1,43 milioni di euro, ogni esemplare ha costituito per il Gruppo Volkswagen (che è proprietario di questa celebre marca) una perdita di 4.951.000 euro, quasi quattro volte il prezzo di vendita. Dalla sua presentazione, la Veyron ha comportato una 'voraginè per la Bugatti valutata in 1 miliardo e 850 milioni di euro. Ma la supercar franco-tedesca dei record (1.200 cv di potenza, 415 km/h di velocità massima) è stata battuta, nella classifica negativa della Bernstein, da un modello ben più lento e molto meno elitario, la Smart ForTwo.

La travagliata storia di questa micro car, nata nell'ambito Swatch con la Volkswagen come partner e poi passata alla Daimler, è costata al Gruppo della Stella a Tre Punte ben 3 miliardi e 700 milioni di euro, con una perdita per esemplare stimata in 4.800 euro. Al secondo posto nei flop per le industrie automobilistiche europee c'è l'ammiraglia della Volkswagen, la Phaeton, che ha comportato perdite per 2 miliardi e 145 milioni di euro e che, per ogni esemplare venduto nel mondo, ha generato un 'rossò pari a 30.160 euro, quasi la metà del suo prezzo di listino. In questa lista di modelli 'criticì per le industrie dell'auto compare anche la Fiat Stilo, prodotta tra il 2001 e il 2009 e accreditata dagli analisti della Bernstein di una incidenza negativa sui conti dell'azienda pari a 22 miliardi e 180 milioni di euro, con una perdita per unità venduta di 2.960 euro.


È curioso trovare in questa classifica dei peggiori investimenti per le Case costruttrici tre modelli fortemente innovativi sia dal punto di vista della 'tipologià (hanno di fatto inventato il segmento delle monovolume compatte premium) che della costruzione, come la Mercedes Classe A, l'Audi A2 e la Peugeot 1007. Tutte assieme queste tre auto hanno generato predite per l'astronomico valore di 5 miliardi e 323 milioni di euro, con un 'rossò più pesante per Peugeot (2,070 miliardi di euro), seguita da Mercedes (1,850 miliardi di euro) e da Audi (1,405 miliardi di euro). Distribuendo l'impatto negativo su ogni esemplare venduto vedono primeggiare di gran lunga la Peugeot 1007 (16.890 euro) seguita dall'Audi A2 (8.133 euro) e dalla Mercedes Classe A - evidentemente della vecchia generazione - con 1.553 euro. La top ten dei flop comprende infine ben due modelli Renault, la Laguna e la Vel Satis (rispettivamente con un impatto negativo pari a 1.627 e 1.258 milioni di euro) e la Jaguar X Type che, tra il 2001 e il 2009 ha prodotto perdite per 1.849 milioni di euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero