Motor Show 2017, a Bologna dal 2 al 10 dicembre: crescono gare e programma per auto storiche

Eleonora Pedron madrina dell'edizione 2016 del Motorshow
MILANO - Modelli nuovi e vintage, gare, convegni e tanto spettacolo: anche quest’anno il Motor Show conferma la sua formula. La 42esima edizione della kermesse emiliana si...

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MILANO - Modelli nuovi e vintage, gare, convegni e tanto spettacolo: anche quest’anno il Motor Show conferma la sua formula. La 42esima edizione della kermesse emiliana si svolgerà come di consueto in dicembre, presso i padiglioni della Fiera di Bologna, dal 2 al 10. «Nel 2017 - ha precisato oggi a Milano il direttore della manifestazione Rino Drogo presentando il programma di massima - il Motor Show punta a superare i 227mila visitatori dello scorso anno e ad aggiungere altre Case automobilistiche alle 41 presenti nel 2016». Inoltre, «il calendario sportivo sarà ancora più ricco. Aumenteranno le prove per le auto storiche, riproporremo il motocross e si daranno battaglia i side car cross. Ci saranno inedite iniziative dedicate al popolo rosa e donne in pista».


All’esposizione di veicoli classici, poi, si aggiungerà una mostra mercato. L’organizzazione punta a battere gli importanti numeri dell’edizione 2016: 140.000 metri quadrati espositivi, 227.000 visitatori, 238 espositori, 41 Case automobilistiche pari al 67% del mercato, 44.000 test drive, 30 tra musei e collezioni, 45 competizioni e 34 esibizioni di freestyle, 45 convegni. «Il Motor Show di Bologna è l’evento italiano di riferimento per il settore automotive - ha sottolineato Drogo -, è pensato per il pubblico con una formula coinvolgente dove, accanto all’ auto show, ci sono le gare, i test drive, c’è l’heritage, l’informazione, la cultura e l’innovazione».

Il dualismo nascente con il Salone Parco Valentino di Torino? «Non facciamo la gara con nessuno», ha risposto Drogo. Poi a margine, ha precisato: «Il pubblico è diverso, noi facciamo pagare loro no. È un grande evento anche quello di Torino, è una formula che mi piace molto, ma sono manifestazioni differenti. Più si parla di auto più è un bel segnale per il movimento».
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Il Messaggero