VENEZIA - La motonautica non è uno sport popolare e raramente emergono talenti degni di conquistare l’attenzione dei media. Ancor più raro è imbattersi...
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Caterina Croze, che nella vita di tutti i giorni è una imprenditrice impegnata nel web design, si è guadagnata il secondo gradino del podio tricolore pilotando un Focchi 730 spinto da un fuoribordo Suzuki da 200 hp, il DF200ATL, un 4 tempi battutosi al meglio contro i più diffusi motori a 2 tempi. «Il Focchi e il Suzuki – ha dichiarato la vice campionessa italiana - si sono dimostrati un ottimo connubio, un insieme perfettamente bilanciato che mi ha resa molto competitiva in ogni situazione, consentendomi di essere ben piazzata in tutte le gare cui ho partecipato. I motori 2 tempi – ha aggiunto - sono in teoria più leggeri e quindi brillanti, ma a conti fatti estremamente più fragili del Suzuki, che è comunque molto leggero rispetto ad altri motori da 200 cavalli 4 tempi. L’ottimo rapporto peso/potenza mi ha favorito non poco, così come l’incredibile affidabilità».
Al di là della passione per la velocità e per le gare di motonautica, Caterina Croze è innanzitutto un’amante del mare. Lo ha confessato lei stessa, spiegando che «gareggiare in questo sport vuol dire caricare il battello sul carrello e poi partire con l’auto in giro per l’Italia a scoprire posti interessanti, visitare città, porti, marine. Tutto ciò mi piace, lo faccio soprattutto perché così resto ancora più attaccata all’elemento che preferisco, il mare. Quando non gareggio, sono comunque una diportista che ama navigare, lo faccio quando posso, più spesso che posso, ovviamente sempre con un RIB Focchi e un motore Suzuki!». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero