NEW YORK - La scure di Moody's piomba su Fiat. L'agenzia chiude la revisione iniziata lo scorso 7 gennaio con un downgrade del Corporate rating a 'B1' da...
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A pesare la performance più debole del previsto nel 2013 e le sfide che il Lingotto deve ancora affrontare per centrare gli obiettivi fissati. Il downgrade va a impattare sugli 11,9 miliardi di dollari di debito di Fiat. «Siamo preoccupati del fatto che Fiat possa non essere in grado di bilanciare un ulteriore deterioramento della redditività nelle attività in America Latina» afferma Moody's, sottolineando non sarà facile per Fiat centrare i target per l'esercizio fiscale in corso dato il «deterioramento della redditività in America Latina, l'indebolimento della valuta locale e le maggiori pressioni competitive sul mercato dell'auto brasiliano».
Ma Moody's osserva anche come - nello spiegare l'outlook stabile - che il deterioramento in America Latina potrebbe essere bilanciato da altre aree geografiche e dalla divisione Luxury and Performance, che potrebbe trarre benefici dall'espansione di Maserati. Il rating B1, spiega ancora l'agenzia, riflette i limiti di Fiat all'accesso del cash flow di Chrysler e l'attesa di Moody's che la situazione non possa cambiare a breve termine, oltre alla dipendenza del Lingotto dal mercato europeo. Ma anche la rapida erosione della redditività in America latina, la significativa sovracapacità in Italia senza immediati piani di aggiustamento. Il rating di Fiat potrebbe finire nuovamente sotto pressione se il Lingotto perdesse una quota significativa di mercato in Europa e in caso di un eventuale rallentamento del programma di rinnovamento prodotti di Chrysler. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero