Mobilità alternativa: il Made in Italy delle funivie un riferimento anche all'estero

Mobilità alternativa: il Made in Italy delle funivie un riferimento anche all'estero
TRENTO – C'è un'Italia industriale che “tira”, e non soltanto in senso virtuale. Il Made in Italy delle funivie, rende noto l'Anef,...

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TRENTO – C'è un'Italia industriale che “tira”, e non soltanto in senso virtuale. Il Made in Italy delle funivie, rende noto l'Anef, l'Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, conferma la propria leadership a livello europeo. «Le eccellenze del settore funiviario si stanno dimostrando sempre più solide e competitive anche nei mercati internazionali: un grande motivo di orgoglio», ha sinetizzato Valeria Ghezzi, presidente del sodalizio che rappresenta il 90% del mercato italiano della mobilità su fune.

 

Due esempi su tutti: il gruppo Leitner e la Techno Alpin, i colossi altoatesini del settore che assieme hanno superato nel 2017 il miliardo di fatturato: 873 milioni la prima, 200 la seconda. Un segnale incoraggiante per l'industria nazionale, che troppo spesso passa in mani straniere indebolendo il tessuto produttivo del Belpaese. Quella a fune è ormai una alternativa ecologica alla mobilità anche urbana, come dimostrano anche alcuni progetti portati avanti in diverse metropoli.

Il gruppo Leitner, che nel solo 2017 ha investito 23 milioni di euro in ricerca e sviluppo, ha ottenuto un significativo appalto in Norvegia. A Voss, nota località turistica a 100 chilometri a nord est di Bergen, la controllata Leitner ropeways ha realizzato la prima funivia trifune della Scandinavia. Per l'azienda altoatesina (che con la Demaclenko si occupa di sistemi di innevamento e con la Prinoth di battipista) si tratta del terzo impianto di questo genere dopo quello di Stubai (Austria) e quello del Piccolo Cervino (Svizzera), che è tra l'altro anche la più alta funivia 3S del mondo. A Voss verranno “accentrati” tutti i sistemi di trasporto in un unico edificio che ospiterà non solo la stazione della funivia, ma anche quelle di treni e autobus. L'operazione vale 31 milioni di euro. L'impianto entrerà in funzione nel settembre del prossimo anno.


Già a partire da questa stagione invernale, grazie al generatore di neve della TechnoAlpin gli sciatori avranno la garanzia di potersi divertire sul Plateau Rosa, sopra Cervinia, a cavallo tra Italia e Svizzera a oltre 3.300 metri di quota. L'impianto assicurerà il manto nei comprensori di Breuil-Cervinia/Valtournenche e Zermatt, per un totale di 360 km di piste. Il sistema di innevamento è stato sviluppato dalla società che ha sede a Bolzano anche attraverso collaborazioni con università e istituti di ricerca. La divisione R&S di TechnoAlpin ha a disposizione un budget annuale di 6 milioni di euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero