ROMA - Tornano a muoversi gli italiani: dopo anni di riduzione degli spostamenti, nel 2014 il tasso di mobilità è tornato a crescere, risalendo intorno all'80%....
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Diminuisce invece la scelta per una mobilità ”dolce”, ovvero gli spostamenti a piedi e in bicicletta, che passano dal 35,3% al 26,9%. È la fotografia contenuta nel rapporto ”Una mobilità dedicata alla famiglia ancora troppo...in auto!” realizzata dall'Osservatorio Audimob dell'Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti (Isfort). L'indagine evidenzia il ”forte segnale di ripresa” del tasso di mobilità registrato nel 2014 (79,7%), dopo la veloce caduta del periodo compreso tra 2010 e 2012 (82,6% popolazione mobile nel 2010 e 75,1% nel 2012). In quei tre anni, in particolare, l'effetto crisi si è fatto sentire su tutti i tipi di spostamento (quelli per studio o lavoro e quelli per il tempo libero), che registrano il picco più basso, ad eccezione di quelli per attività di gestione familiare, che anzi aumentano.
Negli ultimi anni, infine, la crisi ha influito in parte anche sulla distanza degli spostamenti per la gestione familiare: nel 2000 i luoghi da raggiungere erano più vicini, ora ci si sposta di più per raggiungerli e questo - spiega l'indagine - potrebbe essere spiegato da vari fattori, tra cui l'apertura dei centri commerciali, concentrati soprattutto in zone decentrate, ma anche la crisi economica e il caro affitti che hanno portato a vivere in zone più periferiche e con meno servizi.
A tenere maggiormente, negli anni della crisi, sono stati gli spostamenti legati alla gestione familiare, gli unici a crescere mentre tutto il resto diminuiva. Ma proprio per queste attività, dal fare la spesa al trasporto dei figli a scuola, l'auto non solo resta il mezzo preponderante, ma ne aumenta l'uso. Diminuiscono invece gli spostamenti a piedi o in bicicletta, mentre il ricorso ai mezzi pubblici, seppur in lieve crescita, resta limitato al 6,6%. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero