Michelin: basta sprechi, cambiare gomme a 1,6 mm. Sonvilla: «Stessa sicurezza, risparmio in UE per 6,9 mld euro»

Valerio Sonvilla, responsabile prodotto auto e trasporto leggero della Filiale italiana di Michelin
MILANO - Con il lancio dell'iniziativa "Il Miglio di Milano" e la diffusione dei dati della campagna di controllo "Check&Go", Michelin Italia prosegue...

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MILANO - Con il lancio dell'iniziativa "Il Miglio di Milano" e la diffusione dei dati della campagna di controllo "Check&Go", Michelin Italia prosegue nella sua campagna di sensibilizzazione #madetolast che punta a far capire agli automobilisti come pneumatici di qualità come quelli prodotti dalla Casa del Bibendum non debbano essere sostituiti prima che il battistrada raggiunga il limite di legge di 1,6 mm perché le loro performance non decadono affatto nei pressi di tale valore e, assicurano, quindi medesimi valori di sicurezza rispetto a coperture nuove. Anzi, "in alcune condizioni - spiega Valerio Sonvilla, responsabile prodotto auto e trasporto leggero della Filiale -, come con l'asfalto asciutto, sono più performanti. Certo - chiarisce l'esperto del Costruttore transalpino - con la pioggia avere meno battistrada implica un maggior rischio di aquaplaning ma basta adeguare l'andatura alle condizioni dell'asfalto e la sicurezza non cala, tenendo presente che anche con gomme nuove quando ci si trova sotto una bomba d'acqua per non incorrere in rischi bisogna per forza rallentare, anche vistosamente".

 

Michelin da tempo sollecita la riflessione sulle performance che durano nel tempo tra la gente, sui social network e nelle università. Anche per questo ha deciso di sponsorizzare il Miglio a Milano, gara podistica di 1,6 km in programma a Milano il 19 ottobre. La distanza sottolinea il limite legale di 1,6 mm di usura degli pneumatici. In merito ai risultati di "Check&Go", Michelin chiarisce che nel tour che ha toccato 20 città italiane sono stati ispezionati oltre 1300 veicoli. Di questi, il 6% circolava con pneumatici con un battistrada residuo inferiore a 2 mm, il 16% con un battistrada inferiore a 3 mm e/o usure anomale. Inoltre, il 55% degli automobilisti ha dichiarato di non conoscere quale fosse il limite legale di usura. Nell'evento organizzato a Milano, presso la sede di Garage Italia, in cui sono stati esposti i dati, Michelin ha chiarito come investa ogni anno più di 600 milioni di euro nel settore ricerca e sviluppo e impiega più di 6000 ingegneri per sostenere la realizzazione di pneumatici e di materiali ad alta tecnologia che garantiscano, fra l'altro, performance costanti nel tempo.

Cambiare le gomme con eccessivo anticipo, sottolineano dalla Filiale, non rappresenta solo uno spreco e un danno economico per l'automobilista ma è anche negativo per l'ambiente. "Per questo - spiega Sonvilla - abbiamo fatto un'azione di sensibilizzazione nei confronti degli organi comunitari perché si arrivi a uniformare a 1,6 mm i limiti di legge in tutto il Continente e perché le prove di omologazione tengano conto anche delle risposte delle coperture in tali condizioni limite".
 

Un'azione che ha già ottenuto dei risultati: "lo scorso marzo è stato introdotto il principio di 'test su pneumatici usurati' all'interno della proposta di normativa europea, la General Vehicle Safety Regulation, sulla quale si lavorerà a partire dall'autunno. Un gruppo di lavoro, poi, è stato istituito presso la Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite per definire le procedure per realizzare questi test, i pneumatici di riferimento e le soglie di performance da rispettare". Lo scopo di quest'impulso è triplice: stimolare il costante miglioramento della sicurezza degli automobilisti, dell'impronta ecologica di tutta l'industria dei pneumatici e del potere d'acquisto dei consumatori.


Secondo, infatti, i risultati di una ricerca effettuata da Ernst&Young e ricordata nell'occasione da Michelin Italia, "un uso corretto e consapevole, sostituendo i pneumatici a 1,6 mm anziché a 3 mm, permetterebbe di evitare lo smaltimento di 128 milioni di pneumatici all'anno in Europa, di ottenere una riduzione delle emissioni di CO2 fino a 6,6 milioni di tonnellate, con un risparmio per gli automobilisti europei fino a 6,9 miliardi di euro ogni anno".  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero