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TORINO - È probabile che il 2020 si chiuda con almeno 1/4 dei volumi persi, in linea con le stime Acea di giugno. Ô quanto sostiene l’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche europee. «Il risultato dell’Italia - afferma il direttore generale Andrea Cardinali - è il frutto momentaneo del sostegno degli incentivi governativi, che in un momento di crisi straordinaria hanno stimolato la clientela, soprattutto quella privata, a sostituire la propria vecchia vettura.
Il dato delle nuove immatricolazioni va visto anche alla luce del numero di rottamazioni registrate a settembre che, con una crescita del 47,4% secondo i dati Aci, hanno trainato il totale delle radiazioni, determinando un tasso di sostituzione superiore a 1 e quindi una leggera riduzione del parco circolante per la prima volta dopo tanto tempo. Questa pur lenta ripartenza nel rinnovo del parco circolante porterà un significativo beneficio sulla sicurezza stradale e sulla riduzione delle emissioni ambientali, oltre a un positivo ritorno sull’investimento pubblico. La decisione di non rifinanziare i fondi degli incentivi per l’ultima parte dell’anno in corso, presa in sede di conversione in Legge del Decreto Agosto, andrà a vanificare i risultati tangibili già ottenuti, nonché ad esaurire il contributo italiano alla ripresa europea».
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