Mercato auto, sprint finale vendite in italia: a dicembre +12,5%. Nei 12 mesi crescita dello 0,3%

Un concessionario automobilistico
TORINO - Sprint finale per il mercato italiano dell’auto. A dicembre le immatricolazioni sono state 140.075, il 12,5% in più dello stesso mese dell’anno...

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TORINO - Sprint finale per il mercato italiano dell’auto. A dicembre le immatricolazioni sono state 140.075, il 12,5% in più dello stesso mese dell’anno precedente. Nei dodici mesi, però, la crescita è molto contenuta: sono state vendute, infatti, in tutto 1.916.320 vetture, con un incremento pari soltanto allo 0,3% rispetto al 2018. I dati sono stati resi noti dal Ministero dei Trasporti. Il gruppo Fca chiude il 2019 con un segno negativo nel mercato dell’ auto italiano: a dicembre ha venduto 30.973 vetture, il 2,3% in meno dello stesso mese del 2018.


La quota del gruppo scende dal 25,46% al 22,11% (-3,35%). Nei dodici mesi il gruppo ha immatricolato 452.025 auto, con una flessione del 9,5% rispetto all’anno precedente e una quota pari al 23,59% (-2,56%). «In un contesto di forte, persistente incertezza economica e politica, interna e internazionale, e con l’introduzione nel 2020 dei nuovi limiti europei alle emissioni di CO2 e relative, pesanti sanzioni, spicca la mancanza di strategia da parte della politica nazionale che supporti organicamente e ordinatamente la filiera automobilistica Italiana». Lo sottolinea Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere.


«In un anno che si apre quindi con diverse difficoltà e dubbi all’orizzonte per l’industria auto - aggiunge Crisci - l’Unrae auspica che, dopo la lunga e inutile discussione politica sulla tassazione delle auto in uso promiscuo, il governo decida finalmente di convocare ed efficacemente attivare i tanto ‘promessì tavoli su domanda, offerta e infrastrutture. Con particolare urgenza sono necessari interventi tesi a svecchiare il nostro parco circolante, tra i più anziani d’Europa con circa 1/3 delle autovetture rispondenti a direttive ante Euro 4 e quindi con più di 14 anni di età, pericolosi per l’ambiente e la salute dei cittadini. In questa direzione Unrae intende portare una serie di proposte concrete e coerenti, in un’ottica di medio termine, e in linea con le previsioni del Protocollo per la qualità dell’Aria». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero