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BRUXELLES - Ancora un segnale positivo per il mercato dell’ auto europeo. A settembre le immatricolazioni nell’Unione Europea, Paesi Efta e Regno Unito - secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei - sono state 1.049.926, il 7,9% in più dello stesso mese del 2021. Da inizio anno il totale è di 8.271.115, pari a una flessione del 9,7% sull’analogo periodo dell’anno scorso. A settembre 2022 le immatricolazioni di nuove auto del gruppo Stellantis in Europa (più Uk e Paesi Efta) sono diminuite dell’1,9% rispetto al mese precedente attestandosi a 166,287 unità. Il dato emerge dall’aggiornamento mensile dell’Acea (Associazione dei produttori europei) secondo cui la quota di mercato, nel mese, è scesa dal 19,1% a 17,4%. Nei primi nove mesi del 2022 le immatricolazioni del gruppo sono diminuite del 15,6% attestandosi a 1.479.402 unità, con una quota di mercato scesa dal 21,2 al 19,9 per cento.
A settembre tra i vari marchi del gruppo si segnala la performance positiva del gruppo Peugeot (vendite +8,9%) e anche del marchio Lancia e Alfa Romeo (+26% e +67,4% rispettivamente).
«La domanda è stata fortemente penalizzata dalla pandemia, dalle sue conseguenze economiche sulle imprese e sui cittadini, dall’impatto psicologico e concreto della guerra in Ucraina, dal ritorno dell’inflazione e da altri fattori. L’offerta di auto nuove è stata fortemente penalizzata dalla carenza di componenti necessari per la produzione. Ciò premesso, quali potrebbero essere le cause di questa, per ora timida, inversione di tendenza? L’ipotesi più probabile - spiega Quagliano - sembrerebbe un leggero miglioramento nella disponibilità di auto nuove, così almeno sostiene qualche osservatore internazionale. Mancano tuttavia conferme. Coerenti con l’andamento complessivo del mercato dell’ Europa Occidentale sono anche i dati relativi ai cinque maggiori mercati che insieme assorbono il 73,3% delle immatricolazioni. Come è noto si tratta dei mercati di Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna. Complessivamente considerati questi cinque mercati hanno avuto crescite del 4,5% in agosto e dell’8,2% in settembre. Hanno avuto cioè un risultato leggermente migliore di quello dell’intera area. E anche questo, volendo essere ottimisti, è un piccolo segnale».
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