Mercato auto Europa, nuove immatricolazioni in profondo rosso: -20,2% ad aprile. Flessione del 13% nel quadrimestre

Un parco auto
Immatricolazioni di nuove auto in calo ad aprile in Europa. Lo certifica Acea, l’associazione europea dei produttori di autoveicoli nel consueto bollettino mensile. Secondo...

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Immatricolazioni di nuove auto in calo ad aprile in Europa. Lo certifica Acea, l’associazione europea dei produttori di autoveicoli nel consueto bollettino mensile. Secondo i dati pubblicati oggi le immatricolazioni di nuove auto nei Paesi Ue (oltre a Uk e Paesi Efta) sono state 830.447, in calo del 20,2% rispetto alle 1.040.027 registrate nello stesso mese del 2021. Nei primi quattro mesi dell’anno, invece, la flessione è stata del 13%, con nuove immatricolazioni pari a 3.583.587 a fronte delle 4.120.715 del primo quadrimestre del 2021. Tutti i principali mercati hanno registrato una performance negativa il mese scorso: Italia (-33%), Francia (-22,6%), Germania (-21,5%) e Spagna (-12,1%).

Da gennaio ad aprile 2022, le immatricolazioni di auto nuove sono diminuite del 14,4% in tutta l’Ue, per un totale di 2.930.366 unità. Nei primi quattro mesi del 2022 l’Italia ha registrato il calo più marcato (-26,5%), seguita da Francia (-18,6%), Spagna (-11,8%) e Germania (-9%). Il gruppo Stellantis ha immatricolato nel mese di aprile, in Europa più Efta più Regno Unito, 155.861 auto, il 31% in meno dello stesso mese dell’anno scorso. La quota è pari al 18,8% a fronte del 21,7%. Nei primi quattro mesi le immatricolazioni di Stellantis sono 679.660, in calo del 24,1% rispetto all’analogo periodo del 2021, con la quota che scende dal 21,7% al 19%. 

«Aprile in profondo rosso» per il mercato dell’ auto dell’Europa occidentale, con un calo del 38,3% su aprile 2019. Altrettanto drammatica è la situazione per il primo quadrimestre con una flessione del 34,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Lo sottolinea il Centro Studi Promotor. Le cause - spiega - sono le stesse in tutti i paesi dell’area: la pandemia, la crisi dei microchip, il ritorno dell’inflazione, l’impatto psicologico della guerra in Ucraina, l’effetto tangibile della guerra sulle forniture alle case automobilistiche (ad esempio i cavi elettrici), i rincari dei prodotti energetici ed in particolare di benzina e gasolio, l’impatto negativo per i paesi occidentali delle sanzioni alla Russia. «E a tutto questo - afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - si aggiunge che non si vede al momento in ambito europeo quali specifici provvedimenti si intendano prendere per sostenere un settore strategico come quello dell’automobile. In Italia, per la verità, qualche cosa si è fatto adottando sia nel 2020 che nel 2021 incentivi per sostenere la domanda con effetti positivi, ma contenuti.

Pure per il 2022 il Governo italiano ha previsto incentivi che saranno operativi dal 25 maggio e che, secondo le stime del Centro Studi Promotor, potranno determinare circa 200.000 immatricolazioni aggiuntive: un risultato apprezzabile, ma assolutamente insufficiente se si pensa che proiettando il dato dei primi quattro mesi sull’intero 2022 si ottiene un volume di immatricolazioni di 1.117.000 unità, che diventeranno 1.317.000 con gli incentivi di cui si è detto, un livello lontano anni luce dai quasi 2.000.000 di immatricolazioni del 2019». La situazione è pesante in tutti i mercati a partire dalla Germania (in aprile -21,5% sul 2021 e -42% sul 2019), dove sono in calo anche le auto elettriche. 

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Il Messaggero