MILANO - Una proposta per un bonus di duemila euro, più uno sconto di altri duemila euro, a tutti coloro che nel 2019 compreranno una nuova auto e rottameranno un...
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«Per raggiungere questi obiettivi - ha spiegato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - occorre che un eventuale provvedimento di incentivazione sia progettato correttamente, prevedendo un incentivo significativo, ma il cui costo per lo Stato sia interamente recuperato con il maggior gettito Iva derivante dalle vendite aggiuntive. Occorrerebbe cioè un provvedimento analogo a quello dei primi incentivi alla rottamazione che vennero messi a punto con il contributo del Centro Studi Promotor e approvati a fine 1996, dopo una severa crisi di vendite di auto durata quattro anni». Secondo le previsioni dello stesso Centro Studi Promotor, se la proposta per il 2019 venisse accolta, il recupero del bonus a carico dello Stato (2000 euro) sarebbe ampiamente garantito, dato che oggi, secondo l’Unrae, il prezzo medio per l’acquisizione di un’autovettura è di 21.020 euro, di cui 3.790 di Iva.
«La nostra proposta - ha aggiunto Quagliano - non è motivata dall’esigenza di sostenere le vendite di autovetture, perché il mercato dell’ auto, pur non avendo ancora raggiunto il livello fisiologico, gode di discreta salute. La nostra proposta è motivata dall’esigenza di supportare gli automobilisti, spesso a basso reddito, che possiedono una vettura di oltre dieci anni di anzianità e che hanno necessità di sostituirla per evitare le limitazioni al traffico imposte per motivi ambientali». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero