PARIGI – La nuova Micra debutta in marzo nei concessionari del Belpaese, ma sarà di fatto ordinabile dalla fine dell'anno: Nissan Italia diffonderà i...
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Micra è una sorta di “ammiraglia” per il marchio.
“È così. Ce ne sono almeno duecentomila in circolazione nel nostro paese. Ne abbiamo vendute di più nel centro e nel sud, anche perché abbiamo in parte ristrutturato la rete di vendita al nord”:
Su quali elementi punterete?
“Il design. E naturalmente la tecnologia, perché offriamo diverse anteprime per il segmento: la frenata adattativa di emergenza, la prevenzione del cambio di corsia involontario e l'All Round View Monitor”. Senza contare il sistema Bose con gli altoparlanti installati nei poggiatesta, per il quale abbiamo un'esclusiva di un anno e mezzo.
E di serie?
“Posso dire che di sicuro fin dall'entry level nuova Micra sarà equipaggiata con la frenata di emergenza”
Non le chiedo numeri, ma dove volete arrivare?
“Almeno al tre e mezzo percento di quota nel segmento B. È una sfida importante, ma anche questa auto lo è. E comunque dobbiamo anche capire la disponibilità”.
In gamma avete tre motori, due a benzina ed una gasolio: niente carburanti alternativi?
“La tecnologia per il gpl la abbiamo, ma vediamo come si evolve il mercato. Le vendite sono fluttuanti e dipendono dal prezzo della benzina: se dovesse salire verranno fatte valutazioni del caso”.
Il 2017 sarà un anno impegnativo: arriverà anche la Qashqai a guida semi autonoma...
“Oltre a quello tecnologico, ci sarà anche un aggiornamento stilistico, ma non mi chieda dettagli su questo”.
Parliamo del Pro Pilot, allora.
“È il primo dei tre livelli del nostro piano per "automatizzare" la guida. Qashqai sarà il modello con il quale il single lane control arriverà in Europa. L'obiettivo è far arrivare Qashqai in Italia a giugno”.
Siete pionieri dell'elettrico e Leaf è l'auto a batteria più venduta al mondo, ma in Italia “fatica”.
“I limiti alla diffusione delle auto elettriche sono due: il prezzo e una combinazione tra autonomia e infrastrutture. Noi, come costruttore, abbiamo fatto il massimo”.
In che senso?
“Nel senso che praticamente abbiamo limati i listini a livelli di breakeven. Sotto questi livelli non avrebbe più senso impegnarsi”.
È una questione politica, insomma.
“Parliamoci chiaro: la diffusione delle auto elettriche porta benefici per tutti. L'Oms riconduce fino a ottantamila morti l'anno in Italia all'inquinamento e il traffico incide per il trenta per cento”.
Mi sta dicendo che eventuali incentivi non sono finanziamenti occulti ai costruttori?
“Sulle auto elettriche non guadagnamo soldi, no. Ma se esiste una volontà politica, sono necessari dei segnali come quelli che sono arrivati da altri paesi: per la promozione della mobilità alternativa non bastano le sole parole, anche perché l'aria pulita è un vantaggio per tutti”.
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Il Messaggero