DETROIT - Lavoro e impegno per riportare la Ferrari dove merita in Formula 1. A poco più di due settimane dalla presentazione della monoposto 2015, il presidente della scuderia...
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«Andrò ad alcune gare - afferma il presidente del Cavallino Rampante a Detroit per presentare le novità di Fca - sulle piste ci saranno Arivabene e il direttore tecnico. Sarà un anno difficile per la Ferrari in Formula 1, siamo partiti indietro. Qualche risultato importante lo abbiamo già ottenuto, i propulsori si potranno sviluppare anche durante la stagione. Congelarli a febbraio per noi sarebbe stato un disastro e questo quando sono arrivato io non era affatto certo che accadesse».
Un ritardo, quello nello sviluppo della vettura del 2015 che prenderà il via primo semaforo verde della stagione nel Gran Premio d'Australia del 15 marzo, già ammesso nel corso del pranzo di Natale con i giornalisti e che per Marchionne dovrà essere colmato con il lavoro e l'impegno se si vuole ridurre il gap attuale tra la Rossa e la Mercedes dominatrice nel 2014. «La cosa importante è impegnarsi, tenere la testa bassa e cercare di vincere» ha aggiunto Marchionne che prima di Natale aveva anche detto che se la Ferrari riuscirà a vincere quattro Gp sarebbe come «andare in paradiso».
Per la Ferrari la stagione 2015, che vedrà in pista il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel (arrivato dalla Red Bull al posto di Fernando Alonso finito a sua volta alla McLaren) e il confermato Kimi Raikkonen, partirà ufficialmente con la presentazione della nuova vettura prevista per il 30 gennaio sul sito web della scuderia e sulle piattaforme digitali e social. Fino a quella data - assicurano a Maranello - ci saranno aggiornamenti continui, che permetteranno ad appassionati e addetti ai lavori di seguire le attività del Cavallino Rampante: il nome della vettura, l'ora esatta del lancio e altri dettagli inediti saranno comunicati via via. La Ferrari 2015 parteciperà alla prima sessione di test invernali, in programma dall'1 al 4 febbraio sul circuito di Jerez de la Frontera.
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Il Messaggero