BRUXELLES - Illuminare meglio la strada utilizzando meno energia. È questa l'innovazione dei nuovi anabbaglianti di Magneti Marelli, che portano a un nuovo livello le...
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Proprio per questo sono stati inseriti ufficialmente, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, nell'elenco delle «Eco-innovation» previste dal Parlamento Europeo stesso. Paragonato con le tradizionali lampadine alogene, l'anabbagliante E-Light consuma 11 watt contro 68, con prestazioni di illuminazione superiori. Inoltre, la riduzione delle emissioni di CO2 è stata certificata da enti terzi e verificata nell'utilizzo reale su strada, fuori dal ciclo di omologazione ufficiale dei veicoli.
Questo aspetto può garantire risparmi consistenti alle case automobilistiche in caso di eccedenze sui limiti medi di CO2 emessa stabiliti dalla UE. Fino al 2015 il valore medio, calcolato su tutta la gamma di ogni singolo marchio, non dovrà superare i 130 g/km di CO2, che scenderanno a 95 g/km nel 2020. Se il limite viene oltrepassato la casa deve pagare un'indennità per ogni veicolo immatricolato, una sanzione che ammonta a 5 euro per il primo g/km di eccedenza, a 15 euro per il secondo g/km, a 25 euro per il terzo g/km e a 95 euro per ogni successivo g/km.
Dal 2019, invece salirà a 95 euro già dal primo grammo oltre il limite. Tuttavia, ogni costruttore di auto può beneficiare, su richiesta, di un credito fino a un massimo di 7g/CO2 derivanti dall'adozione di Eco-innovation approvate e certificate sul singolo veicolo. Al modulo E-Light la Commissione Europea ha riconosciuto un contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 di almeno 1g/km durante l'utilizzo reale. Eugenio Razelli, Amministratore Delegato di Magneti Marelli, ha commentato «L'E-Light è una soluzione win-win: dà un beneficio al carmaker con possibili risparmi sui livelli di CO2 emessi ed è interessante per il cliente finale, in particolare dal punto di vista della sicurezza, dell'affidabilità e della riduzione dei consumi, oltre che del design». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero