Loeb (Peugeot) e Sunderland (Ktm) dominano la 5^ tappa. Al-Attiyah (Toyota) sempre leader

Sebastien Loeb (Peugeot 3008 DKR)
AREQUIPA – Sébastien Loeb va al riposo della Dakar 2019 con una vittoria importante nella quinta tappa (776 chilometri). Il transalpino, al quale manca ancora il...

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AREQUIPA – Sébastien Loeb va al riposo della Dakar 2019 con una vittoria importante nella quinta tappa (776 chilometri). Il transalpino, al quale manca ancora il successo nel rally più duro del mondo, si è imposto con 10 minuti e 22 secondi di margine sul leader provvisorio, il qatarino Nasser Al-Attiyah al quale ne rende ancora 40. Per il "cannibale", che è al volante di Peugeot 3008 Dkr, si tratta della seconda affermazione parziale di questa edizione. Il successo con distacco gli ha consentito di risalire dalla sesta alla quinta piazza del ranking.

 

Sul podio di giornata è salito anche lo spagnolo Nani Roma, il più veloce dei piloti che guidano una Mini. Lo spagnolo ha accusato un ritardo di 14 minuti dalla Toyota Hilux di Al-Attiyah. Roma è terzo anche nella classifica generale a 34 minuti dal qatarino. Mister Dakar, ovvero Stephane Peterhansel, è secondo a 24' e 42'': 16 minuti li ha persi proprio nella tappa che precede il riposo.

Il britannico Sam Sunderland si è imposto fra i centauri in sella alla sua Ktm infliggendo 3' e 23'' di ritardo al francese Xavier De Soultrait (Yamaha) e 4 primi allo spagnolo Lorenzo Santolino (Sherco). Il leader, l'americano Ricky Brabec (Honda), non è andato oltre l'11° posto, ma è riuscito a salvare il primato. Resta in testa con 59'' di margine su Sunderland, che senza i 2' di penalità sarebbe al comando. Il cileno Pablo Quintanilla (Husqvarna) è terzo a 2' e 52''.

Il primo italiano è Mauro Gerini (Husqvarna), ventesimo della generale a più di un'ora e 50 secondi. Nicola Dutto (Ktm), il primo pilota paraplegico a prendere parte alla prova su due ruote, è stato escluso dalla Dakar 2019 per quella che sembra essere stata una “incomprensione” con uno dei commissari. Adesso gli restano i rimpianti per quello che avrebbe potuto essere e non è stato: un'avventura che doveva chiudersi a Lima. Domenica il rally continua con gli 838 chilometri che vanno da Arequiba a San Juan de Marcona. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero