Lexus presenta nuovo concept a guida autonoma. Il prototipo TRI-P4 deriva dalla LS 500h

Il concept TRI-P4 di Lexus
LAS VEGAS - Il gruppo Toyota prosegue a ritmo serrato nello sviluppo della tecnologia della guida autonoma. L'ultimo prodotto delle sue ricerche in questo campo, il concept...

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LAS VEGAS - Il gruppo Toyota prosegue a ritmo serrato nello sviluppo della tecnologia della guida autonoma. L'ultimo prodotto delle sue ricerche in questo campo, il concept TRI-P4, sfoggia sulla calandra il marchio Lexus e sarà mostrato fra pochi giorni sulla passerella del CES di Las Vegas, la grande fiera dell'elettronica della metropoli statunitense del Nevada, in programma dall'8 all'11 gennaio, diventata un appuntamento fisso per molti costruttori di autoveicoli. Sviluppato utilizzando come base meccanica la berlina ibrida LS 500h con trazione integrale AWD, il prototipo presenta un design e caratteristiche tecniche già adatti a possibili utilizzi commerciali.


Porta al debutto i sistemi Guardian e Chauffeur. Il primo offre sistemi di sicurezza dinamici con elevati livelli di aiuto che intervengono quando alla guida c'è una persona. Il secondo è in grado di sostituire un autista reale con uno virtuale, per una conduzione automatizzata con qualsiasi condizione esterna, di tracciato, di traffico o climatica. Le applicazioni sono state messe a punto dal Toyota Research Institute, da qui la sigla TRI utilizzata come parte iniziale del nome del veicolo. L'evoluzione P4 nasce, appunto, sulla quinta generazione della LS e ne sfrutta i dispositivi avanzati presenti nella dotazione standard, come le tecnologia di controllo della dinamica e di sterzata assistita. Rispetto al predecessore, il nuovo “laboratorio su ruote” è pensato sin dall'origine per un utilizzo senza pilota, presenta un “cervellone” con una potenza di calcolo decisamente superiore, più veloce e in grado tramite particolari algoritmi di apprendere nuove funzioni durante l'utilizzo quotidiano.

Le reazioni ai mutamenti delle condizioni esterne sono più rapide e il sistema è ora alimentato dalla batteria della “power unit” della macchina ibrida, con un accumulatore da 12V utilizzato solo come supporto per il “backup”. L'apparato di scansione dell'ambiente si avvale di due telecamere addizionali che controllano le fiancate mentre due sensori d'immagine più avanzati rispetto al passato, sviluppati specificatamente per impieghi con la guida autonoma, tengono “d'occhio” le parti anteriore e posteriore della vettura.

Il radar di bordo è stato ottimizzato e riesce a controllare meglio gli spazi a corto raggio intorno alla macchina. Il LIDAR, deriva dal 3.0 montato in precedenza, ed è integrato più armoniosamente nella carrozzeria, rendendone più semplice e meno costosa l'installazione. L'apparato di computer che elaborano le informazioni e governano il moto del mezzo è stato riposizionato verticalmente, alle spalle degli schienali posteriori, per un'ottimizzazione degli spazi e per permettere di sfruttare il vano posteriore per lo stivaggio di bagagli.


Una prima piccola serie della TRI-P4 sarà messa in produzione dalla Toyota a partire dalla prossima primavera. La flotta di veicoli a guida autonoma sarà assemblata negli Stati Uniti, nell'impianto di Ann Arbor (Michigan), ex Calty Design Research, utilizzando come base proprio la berlina Lexus LS. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero