LE MANS – La classica foto della prima pagina del giornale “Le Maine” con la miss della corsa e l'equipaggio che ha conquistato la pole position alla 24 Ore di Le Mans è...
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Per Jani (con Romain Dumas e Marc Lieb) è la seconda pole consecutiva: “L'anno scorso non ci ha portato fortuna – ha commentato - Speriamo quest'anno di poter chiudere la gara così come la cominceremo”. Sul bagnato le Toyota TS050 sono sembrate ancora più competitive e la pioggia potrebbe caratterizzare anche la partenza della gara. La prima fila è completata dalla seconda 919 (la numero 1), quella di Brendon Hartley, Mark Webber e Timo Bernhanrd. Le due vetture giapponesi scattano dalla seconda fila: Conway, Kobayashi e Sarrazin davanti a Davidson, Buemi e Nakajima. Le Audi R18 partono dalla terza: Di Grassi, Duval e Jarvis hanno fatto meglio di Fässler, Lotterer e Treyluer. Le ibride dei Quattro Anelli sono ancora una incognita.
Sia nella sessione del tardo pomeriggio sia in quella serale si è girato pochissimo: nella prima tornata di qualifiche di giovedì (la seconda in assoluto) sono state “prudenti” le scuderie, che hanno preferito far rientrare le vetture ai box, mentre in quella serale la bandiera rossa è stata “ritirata” a tre quarti d'ora dalla fine. Una mezz'ora prima aveva dovuto fare i conti con la pista “annacquata” perfino una delle safety car.
Anche i migliori tempi delle altre classi sono rimasti invariati: nella LMP2 il crono di René Rast (Oreca) è rimasto imbattuto. Secondo posto per la Alpine di Cheng, Tung e Panciatici. Nella GTE Pro, la GT del Ford Chip Ganassi team affidata a Müller, Hand e Bourdais si è tenuta alle spalle quella di Briscoe, Westbrook e Dixon. La Ferrari 488 GTE di Gimmi Bruni, James Calado e Alessandro Pier Guidi è terza, mentre nella GTE Am, la Ferrari del Clearwater team pilotata da Mok, Sawa e Bell ha mantenuto il comando.
Il Messaggero