Latifi rivela: "Per l'incidente nei giri finali di Abu Dhabi, sui social ho ricevuto minacce di morte"

Nella foto, Nicholas Latifi
Un errore che ha determinato il campionato del mondo 2021. Se il direttore di gara Michael Masi ha pesantemente influito, con le sue scelte e le sue decisioni che hanno modificato...

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Un errore che ha determinato il campionato del mondo 2021. Se il direttore di gara Michael Masi ha pesantemente influito, con le sue scelte e le sue decisioni che hanno modificato il regolamento sportivo applicato alla safety-car, l'esito di una stagione di F1 esaltante, tutto è scaturito dall'incidente a una manciata di giri dalla fine dell'ultima gara di Abu Dhabi innescato da Nicholas Latifi. Il canadese del team Williams si era detto molto dispiaciuto per quel suo errore, ma di certo non si aspettava di essere investito da una tempesta di odio sui social media: "Sono rimasto volontariamente lontano da internet per lasciar calmare le acque dopo l'ultima gara", ha detto Latifi. Il portacolori della Williams si è trovato catapultato in una situazione poco invidiabile, ricevendo commenti negativi e violenza verbale attraverso i social media,  ma il canadese ha semplicemente commesso un errore mentre stava facendo il proprio mestiere di pilota, è bene sottolinearlo. Purtroppo è finito nel mirino della stupidità e della cattiveria che serpeggia in Rete.



"Riflettendo su quanto accaduto, devo realmente scusarmi per il mio ritiro solo con il team. L'ho fatto subito, tutto ciò che è seguito era fuori dal mio controllo", ha sottolineato Latifi in una lettera aperta. A quanto pare, però, in tanti, in troppi, non riescono a capirlo. E nulla li ha frenati dal lanciarsi in attacchi gratuiti, secondo un copione ormai ben noto. "Odio, abusi e minacce non sono davvero una sorpresa, perché è soltanto la realtà in cui viviamo adesso. Non è una novità che si parli di me negativamente online, credo che ogni atleta che competa a livello mondiale sappia di essere sotto esame. Ma basta un episodio, un incidente al momento sbagliato, per tirare fuori il peggio delle persone che vengono definite fans. A scioccarmi è stato il tono, e persino le minacce di morte che ho ricevuto", ha raccontato Latifi, speranzoso di accendere "un dibattito sul bullismo online e sulle conseguenze che può avere sulle persone".


"È poco probabile che io possa convincere chi ha agito così verso di me a cambiare, ma è giusto denunciare questi comportamenti e non restare in silenzio. Persino aiutando una sola persona, ne sarebbe valsa la pena. Per fortuna, sono a mio agio a sufficienza sotto la mia pelle, e sono in questo mondo abbastanza a lungo da sapermi fare scivolare addosso la malignità", ha rassicurato Nicholas, ma ammettendo: "Un commento negativo resta più appiccicato, e può spazzarne via cento positivi". Latifi ha sbattuto mentre era in duello con Mick Schumacher per il 14esimo posto. "C'è chi dice che stessi lottando per una posizione non importante, a pochi giri dal termine. Ma che io corra per vittorie, podi, punti o persino per l'ultimo posto, darò sempre il mio massimo fino alla bandiera a scacchi, come qualsiasi altro pilota in griglia. Mi sta bene che ci siano persone non d'accordo, o che non lo capiscano. Ognuno ha la sua opinione, ma chi la usa per alimentare odio, abusi e violenza, non solo verso di me, ma anche verso le persone che mi sono vicine, non è un vero fan".
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Il Messaggero