Lambretta Elettra, lo storico scooter della “dolce vita” ritorna al futuro con le emissioni zero

La Lambretta Elettra ha uno stile che interpreta in chiave moderna i canoni consegnati alla storia dalla Lambretta degli anni Cinquanta e Sessanta
La Lambretta diventa elettrica e, dopo essere tornata con un nuovo assetto societario e una gamma completa di modelli, è intenzionata a offrire anche una versione ad...

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La Lambretta diventa elettrica e, dopo essere tornata con un nuovo assetto societario e una gamma completa di modelli, è intenzionata a offrire anche una versione ad emissione zero che faccia concorrenza all’avversaria storica Vespa e le permetta di intercettare un mercato che sembra dare i primi segni di vita e di interesse, proprio nel momento in cui altri costruttori stanno mettendo modelli elettrici in listino.

Lambretta Elettra, così si chiama il muovo modello il cui stile parte da quello della X300, con elementi che appartengono alla tradizioni ed altri nuovi e caratterizzanti. Nuova in particolare la parte posteriore, con il gruppo ottico a filo della carrozzeria e avvolgente, la coda più lunga e fluente, e infine nuovi i cerchi di colore blu con diametro da 12” che nascondono i freni a disco. Diversamente sagomati anche i coperchi laterali e i fari, con quello superiore “quasi finto” e quello inferiore ancorato allo scudo anteriore invece che, più che su altri modelli, riprende la tradizione della vecchia Lambretta. Più grande e squadrato appare invece il parafango anteriore.

La scheda tecnica parla di un interasse di 1.380 mm, un’altezza da terra di 140 mm e una sella posizionata a 780 mm da terra, dunque più che confortevole per permettere a tutti di poter appoggiare comodamente i piedi a terra. Il telaio è in alluminio pressofuso con carrozzeria in acciaio e la sospensione anteriore e la classica “a ruota tirata” con doppio ammortizzatore. Diversa invece la geometria posteriore con ammortizzatore orizzontale collegato al forcellone attraverso braccetto e bilancere. Tale soluzione specifica si è resa probabilmente necessaria per ricavare lo spazio necessario al motore e alla batteria, accessibili tramite un telecomando che permette di sollevare tutta la parte posteriore. Rimane la praticità: ci sono comunque un vano portaoggetti e uno per il casco.

Il  motore è sincrono a magneti permanenti che eroga 4 kW in continuo e 11 kW di picco mentre la coppia alla ruota è di 258 Nm. La batteria invece utilizza celle LFP (Litio-Ferro-Fosfato) racchiuse in un involucro di alluminio e lavora ad una tensione di 64-73 Volt. La capacità è di 4,6 kWh e permette un’autonomia media di 104,5 km che salgono a 127 km se si viaggia a 40 km/h. La batteria si ricarica attraverso la presa, che si trova poco sotto il lato anteriore destro della sella, in 5 ore e 40 minuti dalla rete domestica mentre se si usano le prese 3A pubbliche ci vogliono 36 minuti per passare dal 20 all’80%.

Uno dei punti di forza della Lambretta Elettra è la possibilità di raggiungere 110 km/h – altre concorrenti sono volutamente limitate per non compromettere eccessivamente l’autonomia – accanto alla possibilità di poter selezionare tre modalità di guida (Sport, Ride e Eco) cui corrispondono altrettanti livelli di risposta all’acceleratore e di potenza effettiva erogata dal motore. Particolari poi le maniglie dei freni a scomparsa – sono pulsanti a compasso – mentre la strumentazione è digitale. Il lancio commerciale è previsto entro il 2024 con un prezzo che non dovrebbe discostarsi troppo dai 7.500 euro.

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Il Messaggero