Lamborghini show a Tokyo con Aventador. Domenicali: «Nel 2018 l’Urus conquisterà i giapponesi»

La Lamborghini Aventador S Roadster “ispirata” all’acqua. La realizzazione, con processo puramente artigianale, ha richiesto 170 ore di lavoro e il contributo di 10 specialisti
TOKYO - Forse pochi lo sanno, ma dopo gli Stati Uniti il primo mercato di esportazione per Lamborghini è il Giappone, dove la factory del lusso e della potenza di...

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TOKYO - Forse pochi lo sanno, ma dopo gli Stati Uniti il primo mercato di esportazione per Lamborghini è il Giappone, dove la factory del lusso e della potenza di Sant’Agata Bolognese è presente da 50 anni. Ed è in questa prospettiva che va inquadrata la partecipazione in grande stile al Salone di Tokyo, dove Lamborghini ha annunciato, dopo l’anteprima mondiale a Francoforte, l’arrivo della Aventador S Roadster in 5 esemplari unici ispirati ai 5 elementi naturali della cultura giapponese (acqua, terra, fuoco, vento e cielo). Ma non solo: in occasione del salone giapponese è stata organizzata anche la seconda edizione del Lamborghini Day, con 50 vetture classiche iscritte al concorso d’eleganza e una parata di 80 supercar del Toro in movimento tra la Tokyo Tower e Ginza, la zona più chic ed esclusiva della capitale nipponica.


«Per noi di Lamborghini – ha detto il Ceo Stefano Domenicali – il Giappone è un mercato privilegiato, al quale teniamo molto, i clienti giapponesi hanno un legame molto forte con il brand e per questo prevediamo successi senza precedenti con l’arrivo nel 2018 del Suv Urus». In perfetta sintonia Andrea Baldi, responsabile del marchio per l’area Asia-Pacifico: «A gennaio di quest’anno abbiamo aperto due nuovi showroom a Kobe e Yokohama, per un totale di otto dealership. L’obiettivo è continuare a far crescere la nostra rete commerciale nei prossimi anni, soprattutto in vista dell’arrivo del super Suv Urus».

Al Salone di Tokyo, intanto, la scena è dominata dalla fantastica Aventador S Roadster “ispirata” all’acqua. Il concept della supercar del Toro è stato sviluppato dal dipartimento Ad Personam assieme al Centro Stile Lamborghini, sulla base della meccanica standard, che prevede il noto motore V12 da 740 cavalli, la trazione integrale, le quattro ruote sterzanti e l’innovativa unità di controllo LDVA (Lamborghini Dinamica Veicolo Attiva). Dalla collaborazione è nata l’idea di sviluppare una verniciatura unica per ognuno dei 5 modelli, dai toni sfumati che, nel caso della versione “acqua”, tende dal blu al nero. La realizzazione, con processo puramente artigianale, ha richiesto 170 ore di lavoro e il contributo di 10 specialisti. L’esterno della vettura è completato dalla cornice parabrezza e dall’hard-top in carbonio a vista.

Gli interni sono rivestiti in pelle e alcantara di colore nero. Una ulteriore particolarità che rende unica la vettura è rappresentata dalle cuciture sui sedili e sull’hard-top, che richiamano il simbolo giapponese del bamboo (Y). Il colore delle cuciture riprende quello degli esterni, con le stesse gradazioni e sfumature, un effetto che ha richiesto 100 ore di lavoro da parte di 6 specialisti. Ogni vettura è caratterizzata inoltre da una placchetta esagonale in carbonio con il simbolo giapponese dell’elemento naturale che dà il nome alla vettura.


Nel corso del Lamborghini Day si è svolto, come detto, anche il concorso d’eleganza giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Hanno partecipato i più bei modelli della storia del marchio, tra cui Miura, Diablo e Countach, per un totale di 50 vetture. Tra gli esemplari in concorso anche la Miura SV restaurata dal Lamborghini Polo Storico e vincitrice del premio Best of Show nell’evento svoltosi il 17 settembre scorso a Neuchatel (Lamborghini & Design Concours d’Élégance). La giuria, composta da 13 giudici internazionali, ha valutato i modelli più rappresentativi di ogni epoca, divisi in otto classi, e alla fine ha assegnato il premio Best of Show a una Countach LP 400 color arancio prodotta nel 1976. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero