Lamborghini: Huracan, Urus e Aventador ibride sono il futuro. Winkelmann: «Investiremo 1,8 miliardi autofinanziati in 5 anni»

Stephan Winkelmann, presidente di Automobili Lamborghini
Il Toro di Sant’Agata Bolognese è davvero scatenato. E le auto che ne esibiscono con orgoglio l’effigie non macinano solo chilometri ed emozioni, ma anche...

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Il Toro di Sant’Agata Bolognese è davvero scatenato. E le auto che ne esibiscono con orgoglio l’effigie non macinano solo chilometri ed emozioni, ma anche risultati esaltanti sotto l’aspetto economico e finanziario. Quanto basta per spiegare la soddisfazione con cui Stephan Winkelmann ha annunciato alla stampa italiana, nel corso di una tavola rotonda in diretta streaming, risultati e programmi della Lamborghini di cui è presidente e Ceo.

Definendo «solida come mai in passato» la situazione finanziaria dell’azienda, il top manager ha ripercorso un 2021 da incorniciare sotto tutti gli aspetti, dalle vendite – 8.405 unità, il 13% in più dell’anno precedente, superiore alla capacità produttiva al punto di determinare una lista d’attesa superiore ai 12 mesi – al fatturato, aumentato del 19% a un miliardo e 950 milioni, per non parlare dell’utile cresciuto del 49% a 393 milioni.

Anche l’anno appena iniziato, nonostante il congelamento delle operazioni in Russia dove nel 2021 sono state immatricolate 200 Lamborghini, sembra intenzionato a riconfermare il trend positivo, segnando l’avvio di una rivoluzione che anche in casa di chi produce bolidi tra i più rombanti ed estremi del mondo ha lo stesso denominatore: l’elettrificazione.

Si tratta di un processo inevitabile, guidato dall’obiettivo di dimezzare entro il 2025 le attuali emissioni di CO2 con il più grande investimento (1,8 miliardi di euro) mai effettuato nella storia del brand. «Ma la fabbrica di Sant’Agata – precisa Winkelmann – è già “CO2 neutral” dal 2015, e adesso ci stiamo confrontando con i fornitori».

Per quanto riguarda il prodotto, l’intera gamma – Aventador, Hurácan e Urus – verrà ibridizzata entro il 2024, per poi lasciare spazio nella seconda metà del decennio a un quarto modello completamente elettrico sulle cui caratteristiche il presidente non si sbilancia: «Potrebbe anche essere un coupé 2+2 con assetto rialzato» è la sua non si sa quanto scherzosa anticipazione.

Per quanto riguarda le novità previste per l’anno in corso – l’ultimo senza una Lambo ibrida – sono annunciate due versioni, una per aprile e l’altra a fine anno, della Hurácan, mentre ad agosto, al concorso di eleganza di Pebble Beach in California, sarà svelato il face lifting della Urus.

Neppure la reazione di clienti abituati a ben altro tipo di sonorità preoccupano Winkelmann: «Le nostre indagini indicano che sono pronti ad accettare il cambiamento come noi siamo pronti all’elettrificazione completa, pur tenendo aperte tutte le porte anche nell’ipotesi, per esempio, che vengano sviluppate le benzine sintetiche».

Altro tema “caldo” nell’evoluzione dell’automobile (e del marchio), la guida autonoma. Il manager tedesco di nascita e italiano d’adozione (vive nel nostro Paese da più di 30 anni) preferisce parlare di guida assistita di livello 4, promettendo che a Sant’Agata diventerà realtà entro la fine del decennio, in coerenza con quello che per lui sembra una sorta di mantra aziendale: «Non dobbiamo essere i primi a fare le cose, ma i migliori quando le facciamo».

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Il Messaggero