Lamborghini festeggia i 50 anni di carriera di Balboni, storico collaudatore delle GT del Toro

Valentino Balboni
SANT’AGATA BOLOGNESE - Quando Ferruccio Lamborghini, negli anni sessanta, decise di sfidare Enzo Ferrari producendo granturismo ad alte ed altissime prestazioni, pochi gli...

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SANT’AGATA BOLOGNESE - Quando Ferruccio Lamborghini, negli anni sessanta, decise di sfidare Enzo Ferrari producendo granturismo ad alte ed altissime prestazioni, pochi gli diedero credito. Non mancarono, anzi, dubbi e perplessità attorno all’impresa di quel temerario imprenditore emiliano proveniente dal mondo dei trattori. E invece anche le Lamborghini, proprio come le Ferrari, sono diventate icone di un made in Italy vincente e l’azienda (oggi controllata da Volkswagwen tramite l’Audi) ha saputo conservare, anche in questo caso come a Maranello, un legame forte con la propria terra e i propri uomini, in alcuni casi esaltandone il talento e la passione fino a farne autentici protagonisti della propria storia.


E’ il caso di Valentino Balboni, storico collaudatore delle Lambo, un talento indiscusso, che sta alla Lamborghini come Dario Benuzzi sta alla Ferrari: una vita spesa al volante, con l’orecchio e il “lato B” come insostituibili “strumenti di lavoro”, in grado di sfidare l’elettronica più sofisticata per individuare problemi di motore, di assetto, di frenata, di tenuta. Balboni è l’uomo che ha “deliberato” tutte o quasi le Lambo uscite dai capannoni di Sant’Agata Bolognese. E per celebrare nel miglior modo possibile i suoi 50 anni di attività, la Casa gli ha dedicato un evento esclusivo, svoltosi il 4, 5 e 6 maggio, al quale hanno partecipato una settantina di Lamborghini: tra queste, ben sette esemplari della “Gallardo LP550-2 Valentino Balboni”, serie speciale a tiratura limitata realizzata eccezionalmente con la sola trazione posteriore (e non integrale), proprio in ossequio alle preferenze di Balboni. A far festa al 68enne maestro del volante, circa 180 entusiasti proprietari e appassionati provenienti da 17 nazioni. Un record.

«Sono stati 50 anni fantastici» - ha detto Balboni - e il bello è che la storia continua! Come allora mi diverto ancora a guidare, a restaurare e curare le Lamborghini, a parlare con collezionisti e appassionati. Perché la Lamborghini uno ce l’ha nel cuore, è una passione che cresce con gli anni e che mantiene giovani. Come si dice, la giovinezza non ha età, l’importante è stare bene insieme, le Huracan con le Miura, le Aventador con le Countach, in un concerto meraviglioso».

La carriera di Valentino Balboni in Lamborghini ebbe inizio il 21 aprile 1968, quando venne assunto, a 17 anni, come meccanico apprendista. Dopo cinque anni, il 5 settembre 1973, diventa collaudatore ufficiale, dopo un periodo di apprendistato accanto al neozelandese Bob Wallace. Nei successivi 35 anni, l’80% delle automobili a marchio Lamborghini passano al suo vaglio. Un lavoro tutt’altro che semplice: le Lambo, com’è noto, sono auto molto potenti, difficili da guidare, e compito del collaudatore è suggerire agli ingegneri cosa fare per trovare il modo di “domarle” senza svilirne prestazioni e aggressività. Il suo lavoro è talmente apprezzato che nel 2009, un anno dopo il raggiungimento della pensione (“aggirata” con un contratto di consulenza), Lamborghini decide di dedicargli la succitata edizione speciale della Gallardo.


Organizzato da Mymotorland, l’evento celebrativo dei 50 anni di attività di Valentino Balboni ha regalato tra l’altro la possibilità di rivivere, attraverso una sfilata, i luoghi dove Ferruccio Lamborghini organizzò, negli anni 60, il Concorso d’Eleganza di Montecatini Terme. Non sono mancate anche le visite guidate al Museo Lamborghini e a quello della Pagani, un meeting con i soci del Lamborghini Club e un’esperienza di guida in pista a Varano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero