In questo periodo di Coronavirus e di riposo forzato, una cosa utile per il mondo della F1 almeno si è verificata. Mai così tante idee, proposte, per il futuro sono...
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Un ritorno al passato, quando i costruttori come McLaren, Williams, March, Surtees, Ensign, vendevano le proprie monoposto a squadre private oppure schieravano una terza vettura. Come, per esempio, fece la McLaren nel 1977 portando al debutto in F1 Gilles Villeneuve nel GP di Gran Bretagna e Bruno Giacomelli nel GP d'Italia. Perché il punto è anche un altro: non solo salvare le piccole squadre ad evitare investimenti che possono risultare insopportabili, ma anche a coinvolgere qualche nuovo team ad entrare in F1 non come costruttore, ma come cliente di una struttura già iscritta al Mondiale.
Perché 20 monoposto appena sono un numero a dir poco insopportabile per la F1, troppo poche per la categoria elite quando la F3 (per esempio) ne presenta trenta e la F2 ventiquattro. Il ridotto numero di team F1 produce di conseguenza un imbuto senza precedenti per quanto riguarda i giovani piloti che si ritrovano impossibilitati nel salire nella massima formula a causa dei pochi sedili presenti e a fronte di grandi investimenti economici. Un cane che si morde la coda, ma che va risolto velocemente, il rischio è che tutto il sistema imploda. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero